La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Giulio è stato ucciso dalla dittatura egiziana non da Cambridge


Quello di Giulio è stato un chiaro omicidio di Stato compiuto per mano degli apparati di sicurezza del regime egiziano che verranno in parte processati in Italia. Il processo sarà uno solo e sarà in Italia come hanno ribadito i magistrati italiani. Giulio è stato ucciso mentre lavorava sul campo, non era uno studente, era un ricercatore universitario. A distanza di cinque anni si deve ancora ribadire l'ABC che la famiglia di Giulio ha ben evidenziato fin dal principio. La responsabilità dell'università di Cambridge sussiste, il suo comportamento è stato  probabilmente immorale, se non inaccettabile, come quello della sua tutor. La collaborazione è stata inesistente. Sulla responsabilità e sul comportamento dell'università di Cambridge la famiglia si è pronunciata diverse volte. Non c'è nessuna acqua calda da scoprire. Ma Giulio non è stato ucciso da Cambridge. Cambridge non è stato né mandante, né esecutore. Ci si può interrogare sicuramente sul modus operandi, sulle tutele o parvenza di protezione verso i propri collaboratori, ricercatori o studenti che operano sul campo in Paesi difficili come quello egiziano. Ci si può interrogare sul fatto che non abbia interrotto i rapporti con la dittatura egiziana e che abbia liquidato l'omicidio di stato di Giulio in un niente. Come se fosse una pagina di un libro da dimenticare. Ma non si deve distogliere il dito dal vero obiettivo. Cambridge avrà delle responsabilità indirette, ma Giulio è stato ucciso in Egitto da una dittatura feroce con cui gran parte dell'Occidente democratico ne è stato complice sostenendola, armandola, legittimandola politicamente, facendo business. Così almeno fino ad oggi, vedremo se con l'avvento di Biden il vento cambierà segnando forse un nuovo corso. Ognuno è libero di porsi tutte le domande che vuole,e chi mancherebbe, nessuno nasce “imparato” come si suol  a volte dire. Però suggerisco vivamente di leggere il libro Giulio fa cose. Lì c’è tutto. Libro che ora verrà tradotto anche in lingua inglese, e magari anche in tutte le lingue che conosceva Giulio. Ne parlava sette.

mb

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