Il Comitato europeo dei ministri mette sotto osservazione la Slovenia sui diritti delle minoranze. Entro il 2023 deve risolvere le criticità
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La notizia è stata data in prima battuta da RadioCapodistria a cui è seguito anche l'approfondimento di Stefano Lusa. Si tratta del provvedimento del Comitato dei Ministri europeo che è intervenuto ai sensi dell'articolo 16 della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Evidenzia il comitato che una volta preso atto della valutazione effettuata dal Comitato di Esperti della Carta Europea a tutela delle lingue minoritarie, in merito all'applicazione della Carta da parte della Slovenia; preso atto delle osservazioni presentate dalle autorità slovene sul contenuto della relazione del Comitato di esperti; tenendo presente che questa valutazione si basa sulle informazioni fornite dalla Slovenia nel suo quinto rapporto periodico, informazioni supplementari fornite dalle autorità slovene, informazioni presentate da enti e associazioni legalmente stabiliti in Slovenia e sulle informazioni ottenute dal Comitato di esperti durante la visita in loco; raccomanda alla Slovenia di tenere conto di tutte le osservazioni e raccomandazioni del Comitato di esperti e, in via prioritaria:
1. riconoscere il croato, il tedesco e il serbo come lingue minoritarie tradizionalmente parlate in Slovenia e di applicare le disposizioni della parte II della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie a queste lingue, in collaborazione con gli oratori;
2. sviluppare l'insegnamento della lingua e della cultura romanì a tutti i livelli appropriati;
3. intensificare le misure per sensibilizzare il pubblico alle lingue regionali o minoritarie nell'istruzione ordinaria e nei mass media;
4. garantire risorse sufficienti per la fornitura di programmi televisivi in ungherese e italiano.
Il Comitato dei Ministri, conclude, invitando le autorità slovene a fornire le informazioni sull'attuazione delle raccomandazioni per un'azione immediata contenute nel quinto rapporto del Comitato di esperti a tempo debito e nel loro sesto rapporto periodico entro il 1 ° gennaio 2023.
Dunque la Slovenia finisce sotto osservazione per le mancate e piene tutele dei diritti delle minoranze, inclusa la questione di RadioCapodistria, patrimonio comune universale da salvaguardare e che invece in Slovenia continua ad essere sistematicamente sotto attacco a partire dalla vicenda dei tagli.
mb
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