La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

FVG è scontro sulla nuova via della seta. Da chi parla di pericolo per Trieste a chi di opportunità. Chi ha ragione?



Pericolo cinese. Pericolo comunista all'orizzonte su Trieste. Che a detta di molti potrebbe fare la fine del porto del Pireo. Una mozione presentata al Consiglio regionale del FVG chiede al Presidente della Regione di  attivarsi nei confronti del Governo italiano affinché non aderisca alla Nuova Via della Seta, denunciando una sorta di invasione cinese in FVG, Trieste ed Italia.
Una seconda mozione, di tenore opposto, anche se moderata nei suoi contenuti, in quanto ad apertura verso la nuova via della seta, invece, chiede al Presidente della Regione  di organizzare insieme con l’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale (Porti di Trieste e Monfalcone) e possibilmente con la partecipazione del Governo, una conferenza pubblica dedicata alla presentazione e alla discussione dei contenuti degli accordi e delle loro ricadute per l’economia regionale e nazionale complessive in modo da favorire la più ampia partecipazione alle opportunità che dovessero derivarne.
La nuova via della seta vede Trieste essere una pedina fondamentale, tra il blocco USA e quello Cinese. Il rischio che Trieste ne esca neutralizzata, c'è, situazione che ha già conosciuto perfettamente nel corso '900 dalla caduta dell'Impero Austroungarico. Si tratta di una grande opportunità per Trieste ed il FVG o di un pericolo "comunista" come alcuni vorrebbero fare intendere, che la città di Trieste deve evitare? Il fatto che gli USA siano i primi a voler ostacolare questo accordo su Trieste, ciò la dice lunga su quali siano i pregiudizi in campo, visto che nei confronti degli USA non si parla mai di invasione, tra l'altro, pur con tutte le perplessità che connotano il modello espansivo cinese.

mb

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