Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,
Grazie Barone, per sensibilizzare l'opinione pubblica che a Trieste vige ancora il fascismo, dove si può parlare in tutte le lingue meno che nella seconda lingua locale lo SLOVENO....lingua ufficiale quanto quella italiana , almeno dal 1867 per Costituzione austroungarica e poi dal 1918 vietata prima dal Regno d'Italia, poi dal fascismo italiano e ripristinata dal Trattato di Pace del 1947 (All.6 art.7), ma come si vede......ancora non applicato!!!!!!Ed è tutto normale!!!! Anche nella stazione ferroviaria di Trieste i bigliettti si possono fare (leggere) in tutte le lingue (anche x il treno per Ljubljana), compreso il cinese, arabo e altri.....ma non in sloveno!!!!!! E' uno scandalo e poi si parla della "pulizia etnica" delle "foibe".......Ma questo cos'è?
RispondiEliminaperò Natale dura fino alla Epifania Ortodossa ! Per ordine comunale !!! ( filoserbi ??? :-) )
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