La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Si ritornerà nuovamente a parlare di Monfalcone e bambini esclusi dalla scuola



Ci risiamo. Non è cambiato niente, nonostante denunce, inchieste, scoop, nonostante articoli che hanno attraversato il globo. Anche nell'edizione 2019/20 a Monfalcone decine e decine di bambini rischieranno di rimanere fuori dalle scuole dell'infanzia. Non c'è posto. Si parla di una settantina di bambini, ad oggi, come denunciato da El Watch Dog, pressoché non italofoni e/o "stranieri". Anche se essere o non essere italofono quando vai alla scuola dell'infanzia è del tutto relativo, perchè è lì che si impara la lingua, è lì che emerge l'integrazione, è lì che si muovono i primi passi verso la conoscenza.

Fallito in modo clamoroso, forse poi non tanto clamoroso, il tetto e la distribuzione dei bambini nei comuni limitrofi, come se si trattasse di pacchi, il diritto all'istruzione che nei suoi principi universali si estende fin dal ramo della scuola dell'infanzia, verrà ancora una volta compromesso per diversi bambini. Salvo svolte radicali. Lo si sapeva da tempo che il problema si sarebbe riproposto. Le priorità delle priorità dovevano essere la creazione di nuovi spazi. Chi vive a Monfalcone, deve frequentare le scuole di Monfalcone. Non va sradicato dal territorio, dal tessuto nel quale è inserito. Dovrà essere una scelta del cittadino quella di scegliere un territorio comunale diverso, non una imposizione o una non scelta.

Si ritornerà a parlare nuovamente del caso di Monfalcone, di bambini esclusi dalla scuola, perchè a scuola non potranno andarci, perchè non c'è spazio, salvo clamorose svolte, che ad oggi non si intravedono.

mb

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