La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Per tutti i Giulio e le Giulia d'Egitto


L'Egitto sarebbe pure un paese straordinario, per la sua storia, cultura, arte. Ma a causa del regime che opera come operano tutte le dittature,bellezza, arte e cultura straordinaria sono sospese nel vuoto. Da un Paese dove i difensori dei diritti umani vengono trattati come terroristi, repressi come terroristi, cosa puoi aspettarti? Terrore, censure, paura. Perché difendere i diritti umani significa attentare la sicurezza nazionale?La libertà di stampa non esiste, i media ostili sono censurati, c'è un controllo spietato verso tutti i cittadini. Si ha paura ad esprimere un giudizio critico perché temi di sparire. I giovani sono divisi. Chi indifferente, chi pro regime, chi in silenzio cova il dissenso. Perché le prime ritorsioni si scaglieranno contro la tua famiglia. Come accade con le mafie, con i nazifascismi.Chi a rischio della propria vita ci mette la faccia. Tutto è sotto controllo in Egitto. Ed in questo sotto controllo nessuno sa chi ha rapito Giulio? Torturato? Ucciso? Sciocchezze. Purtroppo tanti di noi hanno scoperto tutto ciò nel peggiore dei modi. Con quanto accaduto aappunto a Giulio. Giulio Regeni. Quando la sua famiglia disse, ripetendo in ogni luogo e occasione, che non si lotta solo per ottenere la verità per Giulio ma per tutti i Giulio e le Giulia d'Egitto, sostenne un concetto di importanza enorme e non scontato. E questo in Egitto lo sanno bene. Quel sistema criminale che ha ucciso Giulio e che risucchia ogni spiraglio di libertà non potrà mai condannare se stesso. Al massimo potrà portare sull'altare sacrificale il proprio agnello. Ma verità e giustizia sarà possibile solo quando libertà e diritti umani saranno di casa anche in Egitto. Questa consapevolezza servirà anche a far capire che non si dovrà permettere alcuna strumentalizzazione della verità per Giulio Regeni per fini altri e politici. Come forse qualcuno in Egitto vorrebbe fare. Così facendo complicando ulteriormente il quadro già difficile.   Marco Barone

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