C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Quella riduzione di spazio sul sito della Regione FVG per la verità per Giulio Regeni




Fino ai primi di novembre 2018, sul sito ufficiale della Regione del Friuli Venezia Giulia, sul cui palazzo di Piazza dell'Unità, giustamente è ancora esposto lo striscione con il quale si pretende la verità per Giulio Regeni, appena vi entravi quel colore giallo, simbolo di questa nuova Resistenza, catturava in modo impattante la tua attenzione. Verità per Giulio Regeni. Scritto con caratteri grandi,  e poi una frase di accompagnamento, "la Regione è a fianco della famiglia Regeni nella richiesta di verità".
1000 giorni dal rapimento, sequestro, e fine, come ben nota, di Giulio. Cittadino italiano, europeo, e del Friuli Venezia Giulia. Cittadino del mondo. Il tempo passa, si sono succeduti tre governi, belle parole, belli gli intenti, ma da quando l'ambasciatore italiano è stato rispedito in Egitto, tutti hanno capito che la via della normalizzazione era stata intrapresa in modo sciagurato con un Paese con cui non si dovrebbe dialogare, ma mantenere un forte stato di tensione. Un Paese che non ha niente di meno rispetto alla Turchia di oggi, che in tanti definiscono canaglia e fascista per come si comporta soprattutto dopo quanto accaduto con il colpo di stato riuscito o meno dell'estate 2016. Tante sono le aziende anche friulane che continuano a fare affari con l'Egitto ed in Egitto. I diritti umani in tutto ciò hanno avuto un ruolo marginale. Nonostante quello che Giulio ha subito, come lo ha subito. E nonostante quello che quotidianamente accade in Egitto. Non c'è giorno che non venga denunciata una violazione dei diritti umani.  Così come non c'è giorno che in Italia il colore giallo a sostegno della verità per Giulio, non trovi diffusione in una nuova dimensione, un nuovo Comune, un nuovo spazio. Giorno dopo giorno. E quello che ci si aspetta, almeno dalla propria regione, è il massimo sostegno e la giusta visibilità e lo giusto spazio a questa richiesta fondamentale non solo per Giulio, ma per tutti e tutte i Giulio e le Giulia d'Egitto e non solo. "Le Istituzioni, con tutto il loro peso, diano il giusto spazio alla battaglia della famiglia Regeni e della società civile per salvaguardare principi universali quali sono quelli dei Diritti". Così su Twitter l' account collettivo di sostegno alla campagna per la richiesta di verità e giustizia per Giulio Regeni. Giuliosiamonoi. In merito alla riduzione di spazio sulla home del sito della Regione FVG.

Marco Barone

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