Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

L'operazione choc "Grande Tagliamento"? Davide contro Golia e la politica poteva non sapere?La cittadinanza deve schierarsi con Davide



Grande, come è stata chiamata la prima guerra mondiale che porterà Gorizia all'Italia, ad un prezzo enorme. Grande come quel malaffare che si accanisce nel sistema Italia. Ed il tutto ha avuto origine da Gorizia, dai lavori che per lungo tempo hanno fatto discutere i goriziani che riguardavano Corso Italia, un nome a caso. A quanto pare devono preoccuparsi di ben altro, di un qualcosa di ben più grosso. Enorme. Una Procura della Repubblica piccola come quella di Gorizia ha tra le mani la più grande inchiesta degli ultimi decenni che interessa il FVG ed il NordEst. Come è stato sottolineato qui la situazione è ben peggiore di una questione circoscrivibile nell'ambito dei paletti mafiosi. In una scatola volutamente chiusa si son spartiti affari. Un qualcosa di enorme, destinato a crescere, ad ingrandirsi e travolgere anche la politica. Quella politica che non poteva non sapere? Questo è quello che ci si deve domandare. Le reazioni della classe politica sono state timide. Troppo timide rispetto a quello che qui si sta muovendo. Frasi di stile, di rito, quando qui servivano parole dure, durissime. Questa inchiesta dovrebbe essere un vero choc per il triveneto, per il Friuli Venezia Giulia, per il nordest. Tra chi si dice vittima, tutti, e chi manifesta la solita incondizionata fiducia nella giustizia, e chi dice che questa inchiesta non porterà da nessuna parte, i grandi poteri si muoveranno. E' logico che sia così, Gorizia è come Davide e dovrà sfidare un Golia enorme, ma non invincibile. In tutto ciò è interesse della collettività che si faccia giustizia. La cittadinanza deve interrogarsi su cosa sta per esplodere. E sostenere chi vuole combattere il gigante Golia. Perchè qui siamo solo all'inizio. Non stiamo mica parlando di noccioline. Si parla di associazione a delinquere, turbativa d’asta, inadempimenti e  frodi nelle pubbliche forniture,  subappalti in violazione di legge e concussione.  Su cose che poi incidono sulla vita di tutti noi.  Chi paga, ad esempio, le conseguenze delle  lavorazioni eseguite utilizzando talvolta materiali non certificati, difformi da quelli dichiarati e in quantitativi inferiori rispetto a quelli richiesti e fatturati, con conseguenti gravi violazioni anche di natura ambientale? 

Marco Barone

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