La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Ma se si continua così chi rimarrà a Monfalcone?








Il quadro politico realizzatosi a Monfalcone ha nella sostanza anticipato e rappresentato quello che poi si è realizzato a livello regionale. Elezione amministrativa dove  l'astensione è stata enorme e l'attuale Sindaco di Monfalcone, della Lega Nord, governa solamente grazie ai voti di 6.642 persone su un totale di 10.879 votanti, ed il corpo elettorale complessivo è di 21. 271 cittadini. Quindi governa la città con poco più del 30% dei voti sul totale del corpo elettorale e 60% sul totale di chi si è recato al voto. Dati mai da dimenticare.
Da quando ciò è avvenuto, la città è finita nel faro dei media nazionali, diventando più volte un caso. E non a caso. Dalla "Caporetto" della sinistra a tutto ciò che ne è conseguito. Ad oggi Monfalcone è nota soprattutto per essere la città del no se pol. No se pol il velo, no se pol negozi etnici, no se pol panchine in piazza, no se pol cultura controcorrente, no se pol alcol, non se pol campo di cricket, non se pol l'elemosina, no se pol giornali estremisti come l'Avvenire  ed il Manifesto, non se pol bambini stranieri concentrati in alcune scuole, ecc ecc. Se pol telecamere, anche sulla divisa dei vigili, invece. Quelle sì.  Perchè come è noto Monfalcone è il nuovo Bronx d'Italia se a qualcuno fosse sfuggito.
Una città lontana dall'apice dei 30 mila abitanti, comunque in crescita, leggermente, rispetto ad altre città della regione grazie alla presenza di cittadini stranieri. Ma se le cose continuano così chi rimarrà a Monfalcone? Perchè ci stanno da un lato i monfalconesi doc, anche se nessuno ha mai capito cosa significhi essere monfalconese doc, come se si stesse parlando di un prosciutto o un salame da vendere in qualche market, un dubbio amletico irrisolto, che non vogliono essere " contaminati" dalla città multietnica, esistente grazie al sistema Fincantieri, che regna sovrana ed in modo incontrastato. Iniziano a guardarsi intorno ed iscrivere i propri figli nelle scuole fuori città. Nello stesso tempo si crea un sistema dove si "incentivano"( è un modo di dire) gli stranieri a portare i propri figli fuori città, così facendo, dalla eliminazione delle panchine all'assenza di spazi nelle scuole, insomma fuori da Monfalcone. E chi ci rimarrà a Monfalcone se si continua così?  Forse anche la Fincantieri qualche domanda se la starà facendo in generale e da qualche tempo, perchè di investimenti in loco non è che se ne vedano tanti, di lavori nel canale non è che se ne vedano tanti, di interventi per rendere le acque più profonde non è che se ne vedano tanti, di investimenti nei macchinari non è che se ne vedano tanti, in un mercato che vuole sempre più giganti del mare, Monfalcone rischierà di diventare una piccola e desolante cattedrale del deserto dove in una deserta piazza della Repubblica rimarranno a guardarsi intorno solo i quattro gatti rimasti che litigheranno tra loro per decidere chi dovrà venire prima. A furia di perdersi nel prima gli, rimarranno solo loro, in una città che sembra essere vocata alla solitudine, ma non è questo il destino di Monfalcone. Non è la sua storia questa soprattutto in un contesto epocale globale, in un mondo di oltre 7 miliardi di persone ed in una regione che scenderà sotto il milione di abitanti tra 40anni. 

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot