Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a Grignano come in nessun altro luogo a Trieste. Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a
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Dal duello piazza Tito/piazza Duomo di Capodistria a Goodbye Perestrojka di Gradisca al ponte degli Alpini per l'amicizia per "Nikolajewka"
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Nel centenario della Rivoluzione Russa, dove forse è più facile parlare dell'insalata russa che di quello che avrebbe rappresentato la rivoluzione d'ottobre, chi lo avrebbe detto che sarebbe finita come è finita? Mica a tarallucci e vino, ma nel silenzio più totale, nel quasi imbarazzo di parlare di quel momento storico, se non fastidio o meglio lasciar perdere e guardare avanti. Dopo la caduta del Muro di Berlino non poteva che essere così.
Interessante notare cosa accade ad esempio in Friuli Venezia Giulia.
"La rilettura dell'utopia comunista attraverso
le immagini della sua dissoluzione rappresenta una descrizione
artistica e documentale della fase terminale della rivoluzione e
del suo sogno: la Perestrojka. A Gradisca questo momento storico
rivive in una mostra inedita e preziosa".
Giustamente cosa si poteva esaltare nel periodo del centenario della Rivoluzione? La fine della stessa. Le parole in precedenza erano dell'assessore regionale alla Cultura GianniTorrenti che ha sintetizzato la portata dell'esposizione "Goodbye
Perestrojka", inaugurata presso la Galleria Spazzapan di
Gradisca d'Isonzo.
Sempre a livello regionale un secondo appuntamento che porta verso la gelida Russia.
"La giornata di oggi rappresenta un doppio
momento di orgoglio per la nostra regione. Innanzitutto perché un
manufatto costruito in Friuli Venezia Giulia andrà a ricordare la
memoria delle tantissime penne nere che persero valorosamente la
vita nelle battaglie di Russia. Ma lo è anche perché questa è
l'opera di un'azienda pordenonese che, con la propria capacità
operativa e conoscenza, porta un segno tangibile della nostra
economia e del nostro saper fare in Italia e nel mondo".
Lo ha detto il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello a
margine della cerimonia svoltasi a San Quirino durante la
quale è stato benedetto il Ponte degli Alpini per l'amicizia. Il
manufatto, la cui costruzione è stata promossa dall'Ana
nazionale, è stato realizzato dalla ditta Cimolai di Pordenone
per ricordare l'ultima battaglia delle divisioni alpine in Russia
alle porte di Nikolajewka.
Che come è noto ha visto gli italiani combattere per l'antifascismo e l'antinazismo, no? No. La campagna di Russia è stata tremenda, ma una parolina più che sul valore sul disvalore storico e politico che è stata quella battaglia e quella campagna andava espressa come minimo è questo che si aspettava da una forza politica fantomatica che racconta di essere di sinistra. Sarà.
Comunque il ponte sarà
trasportato in Russia e poi assemblato e montato dai soci
volontari dell'Ana. L'inaugurazione è prevista per il 14
settembre 2018, in concomitanza delle celebrazioni del 75. di
Nikolajewka e del 25. della costruzione dell'Asilo Sorriso,
donato dall'Ana alla popolazione di Rossosch.
Subito dopo il confine, in quella città che poteva essere italiana ma non lo è stata, Capodistria, in Slovenia, come già avevo ricordato ha suscitato scalpore la targa affiancata a quella di piazza Tito il cui scopo non detto ma evidente ai più era quello di porre le basi concrete per un giorno qualunque o non tanto qualunque per arrivare a rimuovere le vecchie denominazioni ed i simboli della Jugoslavia e del socialismo Jugoslavo e che ricordano Tito, da alcuni ricordato come dittatore, da altri come eroe. Su Radiocapodistria si riporta la seguente notizia: "A Capodistria, in piazza Tito, è rimasta appesa appena due giorni la
targa con l'odonimo storico "Piazza del Duomo". La tabella è stata
rimossa da ignoti ieri sera. L'affissione era stata decisa dopo anni di
lavoro della commissione comunale per la toponomastica, avrebbe dovuto
essere la prima di una serie di targhe da apporre con i nomi storici di
vie e piazze cittadine."
Forse è stato l'unico atto rivoluzionario, per rimanere in tema, accaduto in questo momento nel Confine Orientale, verrebbe da dire.
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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