Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato, tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193
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Un coniglio nell’emblema del Comune di Ronchi? Atto irrispettoso e inopportuno
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L’emblema del Comune di Ronchi risale ai tempi dell’Impero Austro-Ungarico, come è noto è costituito da uno scudo di colore rosso, attraversato da una catena di monti argentei con tre cime, il cui orlo inferiore è riempito da un prato verde, nel quale mettono radice quattro viti verdi naturali, che si innalzano fino alla metà dello scudo . Ed ha i colori del tricolore italiano, scelta non casuale, e disegnato per mano di un triestino.
L’emblema è il simbolo di un Comune, dell’intera comunità, ha un valore simbolico, etico e morale importante, che va rispettato. Va preservato da utilizzi impropri. Ora, si può anche polemizzare con l’amministrazione comunale pro tempore, ma non si capisce perché si deve tirare in mezzo il simbolo del Comune di Ronchi. Per quale diamine di motivo metterci dentro un coniglio? Si dirà che è libertà di comunicazione, che è satira politica o che tramite quel simbolismo si è voluto rappresentare lo stato del Comune di Ronchi. Valutazioni opinabili, ma che non devono e non possono interessare l’emblema del Comune. Questo va tutelato.
Lo stemma del Comune in via concettuale è il segno distintivo che individua il Comune. L’art. 6, comma 2 del Testo Unico dell’Ordinamento degli Enti Locali D. Lgs. n. 267 del 2000, prevede che “… Lo Statuto (del Comune, ndr) stabilisce, altresì, i criteri generali in materia di organizzazione dell’ente, le forme di collaborazione fra comuni e province, della partecipazione popolare, del decentramento, dell’accesso dei cittadini alle informazioni e ai procedimenti amministrativi, lo stemma e il gonfalone e quanto ulteriormente previsto dal presente testo unico.” E nello Statuto del Comune di Ronchi è contemplato dal 2007 il passaggio con il quale si descrive lo stemma del Comune.
Quando si verifica l’utilizzo improprio dello stemma comunale si può azionare l’art. 7 c.c., il quale prevede che “La persona (quindi anche quella giuridica, ndr) alla quale si contesti il diritto all’uso del proprio nome o che possa risentire pregiudizio dall’uso che altri indebitamente ne faccia, può richiedere giudizialmente la cessazione del fatto lesivo, salvo il risarcimento del danno. …”.
L'Ufficio del cerimoniale di stato e per le onorificenze presso la presidenza del consiglio dei ministri, in risposta a taluni quesiti ha affermato che «lo stemma è un bene immateriale dell'ente ed è salvaguardato dalle leggi dello stato alla stregua del cognome delle persone e di altri diritti immateriali»; e ancora, che «è fatto divieto assoluto di appropriarsi dello stemma del comune, ciò anche se le finalità sono umanitarie, senza scopi di lucro, pur se approvate dal comune stesso», mentre per le manifestazioni culturali, può essere presente nella locandina «lo stemma dell'ente patrocinante, ma ne va richiesta comunque l'autorizzazione all'ente stesso».
E’ difficile parlare di vilipendio nel caso di un coniglio nell’emblema del Comune, perché il vilipendio è concepito per fattispecie specifiche e distinte. Ragionamenti giuridici a parte rimane l’inopportunità di quel gesto che è irrispettoso verso la comunità di Ronchi dal momento in cui si colpisce l’emblema del Comune che rappresenta tutti e non solo l’amministrazione comunale di passaggio. Atto probabilmente di leggerezza, fatto forse in buona fede, ci si augura che non venga più replicato in futuro.
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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