Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,
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Se il ritorno dell'ambasciatore in Egitto coincide con la nuova legge sugli investimenti
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Sarà una coincidenza temporale, ma io alle coincidenze ci credo poco. I dati dicono che in Egitto è stata approvata dal Parlamento a maggio 2017 una proposta di legge governativa del 2015 entrata in vigore a partire dal mese di giugno 2017. E sarà un caso, anche questa una coincidenza, che proprio a far data dal mese di giugno partirà una campagna da parte di alcuni quotidiani e media nazionali a sostegno della necessità del ritorno dell'ambasciatore in Egitto.
Cosa che si realizzerà in piena estate, quando gli italiani erano in vacanza, ma mai in vacanza è andata la lotta per la verità per Giulio e tutto ciò che questa rappresenta.
Ci hanno raccontato che gli affari tra Italia ed Egitto continuavano già senza l'ambasciatore, ed è vero. Basta pensare che nel solo primo trimestre del 2017 il valore dell’interscambio tra Italia ed
Egitto è cresciuto del 30%, arrivando a registrare un volume di scambi
pari a 1,3 miliardi di dollari. Un record importante. Ad esempio il
volume delle esportazioni non-petrolifere dall’Egitto verso l’Italia
nei primi tre mesi del 2017 avevano raggiunto il valore di 367
milioni di euro, in crescita del 39% circa rispetto all'anno precedente.
Così come è noto che i rapporti politici ed economici tra Italia ed Egitto sono continuati grazie all'operato di alcune famiglie italiane radicate in quel Paese dove sicuramente tutto si può dire tranne che sia sicuro per i giovani e rispettoso dei diritti umani anche se qualche mente malvagia sostiene il contrario.
La nuova legislazione come approvata nel paese delle piramidi ha lo scopo di incrementare gli investimenti esteri verso l'Egitto in modo corposo e si prevedono anche riduzioni dell’imposte sul 50% sugli investimenti realizzati nelle aree meno sviluppate del Paese e il sostegno statale per i costi delle connessioni delle utenze ai servizi pubblici nei nuovi progetti.
Ma sono previsti anche altri interventi normativi a completamento di tale provvedimento che avrebbero lo scopo di prevedere ulteriori esenzioni, sconti, rimborsi ed agevolazioni enormi.
E' evidente che tra l'Italia e l'Egitto i rapporti dovevano essere "normalizzati". E che non si poteva più continuare a rimanere senza ambasciatore per una questione di facciata politica, di legittimazione.
Altro che questione dei migranti od altre favolette da lacrime di coccodrillo che non si beve nessuno.
Tutto fottutamente normale, ci mancherebbe. D'altronde Roma non è la prima volta che si piega ed inchina a Cleopatra.
E' curioso leggere in un noto sito internet il seguente passaggio: " In base a quel che ha detto Cantini ai media egiziani, la nuova legge sugli investimenti è una misura strategica per migliorare il clima degli affari nel Paese e attirare nuovi investimenti dall’estero. Cantini ha aggiunto che l’Italia non vede l’ora di rafforzare la cooperazione economica con l’Egitto, ricordando come nell’ultimo anno siano aumentati gli scambi commerciali bilaterali. "
Certo che se ci fosse stato lo stesso entusiasmo per i diritti umani, verso un regime criminale che ha massacrato centinaia di giovani, come Giulio, non sarebbe stato mica male, no? Visto che abbiamo una Costituzione che dice chiaramente che "la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo".
E come si può pretendere di essere coerenti con tale precetto maturato ad un prezzo enorme in Italia, se noi per primi come Paese ci relazioniamo con sistemi di potere criminali? E poi tutti a riempirsi la bocca di belle parole, stupendi precetti, che
mandano con le loro azioni indecenti, omissioni indecenti,
letteralmente a fanculo ogni questione morale, violentata e tradita in
Egitto come in Italia...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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