La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Incredibile Pordenone, profumo di SerieA contro l'Inter

A Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, anche se a dire il vero è più veneta che friulana come città, e questo lo si capisce anche da come viene vista con un certo sentimento di lontananza dai friulani e giuliani, si respira un sogno, un sogno che non è casuale in una realtà che ha investito pienamente nel calcio, a partire dal settore giovanile, visto che esiste anche una formazione di calcio femminile in serie B, ed il Pordenone calcio ha sfiorato la Serie B nella  stagione 2015/2016 in quella che è stata ricordata come la miglior stagione della sua storia. 

Probabilmente destinata ad essere superata da quella che ora stanno vivendo i neroverdi. Pasolini, amante del calcio, legato a Casarsa, paese in provincia di Pordenone chissà cosa direbbe, anche se era tifoso del Bologna, del Pordenone che sfiderà per la prima volta nella sua storia l'Inter nel tempio del calcio italiano, San Siro. Anche se in tanti sperano nel miracolo calcistico di poter vedere l'Inter anche a Pordenone in una regione dove ci sono la bellezza di 22 Interclub e dove l'Inter è molto seguita.
Non è la prima volta che una squadra di Serie C arriva in alto nella coppa Italia, nelle coppe inglesi ciò non crea tanto scalpore perchè succede con maggior frequenza, ma in Italia sono realmente delle rarità.
Dopo l'Udinese e la Triestina, che sono le due società calcistiche più seguite nel FVG, è il momento del Pordenone quello di assaporare il gusto della massima serie, che continua dopo la vittoria contro il Cagliari, anche se solo per pochi minuti che rimarranno nella storia di questa società e che forse entrerà pienamente nel cuore della regione calcistica del Friuli Venezia Giulia.  Non è casuale il successo del Pordenone, figlio di un progetto solido, una rosa di poco più una ventina di giocatori, solo tre di nazionalità straniera, con un vivaio importante. Certo che fa una certa impressione vedere una rosa da un valore di 3 milioni di euro sfidare una società che ha una rosa con un valore di 300 milioni di euro.
Pordenone che comunque ha le carte in regola per giocarsela fino alla fine la promozione in serie B in un girone di Lega Pro dove è il Padova a spadroneggiare. 
Società che ha cambiato più volte nome, nel 1913 sarà nota come Unione Sportiva Pordenone, nel 1920 nascerà il PORDENONE CALCIO con la denominazione di “Football Club Pordenone”. Nel 1927 viene rinominato in Unione Sportiva Pordenonese,nel 1929  avrà la denominazione “Pordenone Liber Football Club" nell'anno 1930/31 giocherà con la denominazione “Associazione Sportiva Dante Alighieri”. 

Marco Barone 

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