La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Sulla non foiba di Rosazzo non vi è stata alcuna polemica,ma la demolizione di falsità

Si ha la sensazione che qualcuno abbia suggerito, diciamo così, di chiudere almeno sulle pagine della stampa, la vicenda allucinante della non foiba di Rosazzo. In merito all'attacco subito da parte di una specifica resistenza, di specifici partigiani, sulla base del niente, un niente che è stato demolito in modo meticoloso, scientifico, e con cognizione di causa, non vi sono state polemiche. Non vi è stata nessuna controversia, piuttosto vivace, su argomenti storici sostenuta per lo più attraverso una serie di articoli o di altri scritti tra persone che hanno diversità di vedute. No. Ma vi è stata la necessita di dover intervenire per la salvaguardia della memoria storica, dell'onore della nostra resistenza, del metodo con il quale si effettuano le ricerche storiche, per come è stata gestita la vicenda della non foiba di Rosazzo da alcuni ben noti. E sembra, incredibilmente, quasi che dobbiamo essere noi a dover chiedere scusa e non chi ha scatenato in modo indecente una campagna dai connotati ben chiari. Da parte nostra non vi sono mai state polemiche bensì la demolizione di falsità e di tutte quelle continue sciocchezze che continuano ad essere scritte. Penso che i tempi dell'Ufficio Zone di Confine siano morti già da diverso tempo, che il tempo della propaganda nazionalistica di Stato sia finita, che non vi sia alcun più rischio sulle questioni di confine, almeno per quanto riguarda Gorizia. Siamo nel 2016, in una situazione ove Gorizia vive una profonda crisi, dove è necessario un radicale cambiamento dei rapporti con la vicina Slovenia e Nova Gorica. Siamo nel 2016 e si stanno ancora aspettando le Scuse della Lega Nazionale per le sue battaglie vergognose contro il bilinguismo. Di questo vogliamo parlarne o no? O dobbiamo solamente sentire i soliti e "nostalgici" attacchi contro l'ANPI, tipici di persone che vivono fuori dal nostro tempo? D'altronde in questo periodo va di moda attaccare l'ANPI, perché è la principale organizzazione nazionale chiamata a difendere la nostra Costituzione e ciò che essa rappresenta, a partire dai suoi valori antifascisti, la tutela del bilinguismo, delle minoranze, della solidarietà, libertà, fratellanza, uguaglianza. Vogliamo capire che è stato possibile solamente tramite la resistenza recuperare i rapporti tra italiani e sloveni, compromessi da oltre due decenni di politiche reazionarie? E non tramite realtà che hanno fatto del loro culto vitale le battaglie contro il bilinguismo? Probabilmente ciò a qualcuno reca gran fastidio, problemi suoi e del suo anacronismo, come se fossimo ancora ai tempi delle guerre d'indipendenza. Ma è inaccettabile che oggi possano essere certe e date soggettività a decidere da che parte deve stare la verità storica o che siano queste ad avere la prima e l'ultima parola, sempre, o ricondurre il tutto ad una sterile e banale polemica. Questo non è corretto, non è giusto e neanche rispettoso della storia del nostro territorio e di chi ha lottato contro l'occupante nazifascista, mica contro dei topolini, per darci quella libertà che viene usata anche da chi attacca una certa nostra resistenza. A tal proposito non essendo un cultore del pensiero di Evelyn Beatrice Hall " disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo", frase attribuita per errore se non orrore a Voltaire con la più conosciuta formula “Non condivido le tue idee ma darei la vita per permetterti di esprimerle”, o banalmente difenderò il tuo diritto alla libertà del pensiero, anche se non condivido le tue idee, penso che sarebbe una cosa buona per preservare l'idea di democrazia riflettere anche su ciò.Non esiste una resistenza buona ed una cattiva, non esistono antifascisti buoni ed antifascisti cattivi, così come non esiste un fascismo buono ed uno cattivo. Il fascismo è stato un male, fin dalla sua origine. La Resistenza, pur con le sue varietà, complessità, alcune problematicità, ed anche alcuni errori che è anche difficile giudicare con gli occhi e lo sguardo di oggi, è stata globalmente e complessivamente la più grande risorsa e ricchezza che ha avuto il nostro Paese. E' grazie alla nostra Resistenza, tutta, inclusa se non soprattutto quella che ha lottato insieme alla resistenza Jugoslava, se l'Italia si è potuta riscattare dall'infamia del fascismo ed occupazione nazista. Il resto sono solo chiacchiere da bar dove bere il peggior petès. 

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