Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Minoranza italiana Croazia e Slovenia: EDIT, grave situazione tra licenziamenti in arrivo e rischio chiusura


L'EDIT è l'editore dei prodotti giornalistico – editoriali in lingua italiana rivolti in primo luogo alla Comunità Nazionale Italiana di Croazia e Slovenia, residente nell’Istria e nel Quarnero. Il bacino di utenza riguarda circa 25 mila italiani e La Voce del Popolo che esce ininterrottamente a Fiume dal 1944 è uno dei sei quotidiani italiani che si pubblicano fuori dai confini d’Italia ed è pubblicato dalla EDIT. Stefano Lusa, nella sua nota trasmissione, "Il Vaso di Pandora" denuncia una situazione terribile che vive l'EDIT: "L’azienda si dibatte in una grave crisi finanziaria. Le casse sono vuote, martedì il quotidiano "La voce del popolo” è passato da 32 a 24 pagine, ma la mannaia dei tagli potrebbe non fermarsi qui." Il direttore Errol Superina, nel corso della citata trasmissione ha affermato, come si riporta sul sito di Radiocapodistria: "Si profila uno scenario drammatico. La settimana prossima predisporrò già una lista di licenziamenti che coinvolgerà forse anche la metà del personale. (…) Si passerà ad una forte riduzione degli stipendi ed al blocco completo della stampa dei manuali scolastici. (…) Temo che siamo prossimi ad abbassare la saracinesca. (…) In questi ultimi due anni, dopo che ho rilevato l’Edit dalla precedente gestione, siamo riusciti a rimettere la casa editrice nelle condizioni di funzionare normalmente. Fossimo stati ammessi alla 250/90 (i finanziamenti per la stampa estera n.d.r) oggi avremmo chiuso in pareggio". A Stefano Lusa ho posto una domanda semplice : perché non sono stati ammessi ai finanziamenti della Legge 7 agosto 1990, n. 250? La risposta per quanto semplice è stata inquietante: Richiesta inviata in ritardo. Che si aggiunge ad una situazione complessa, sia essa organizzativa, sia essa burocratica che probabilmente anche politica. Certamente delle responsabilità ci sono ed andranno appurate con le dovute conseguenze, però se a ciò si aggiungono le continue riduzioni dei finanziamenti che arrivano anche dalla Croazia, ad esempio, a favore delle minoranze, Paese che, come è noto, vede il ritorno dei peggiori nazionalismi ed neofascismi, tanto che il coordinamento delle Comunità Ebraiche ha deciso di non partecipare alla commemorazione organizzata dallo Stato in ricordo delle vittime del campo di Jasenovac e muoversi in via dipendente, come forma di protesta contro il governo croato accusato soprattutto, a causa degli eventi politici quotidiani, di favorire una rivitalizzazione del movimento ustascia, si può ben capire la gravità della situazione. Ora, pur non avendo condiviso alcune linee della Voce del Popolo, rimango dell'idea che i diritti delle minoranze vanno sempre difesi, protetti e rivendicati. Se la questione dell'EDIT rimane circoscritta solo all'interno della "minoranza italiana" in Croazia ed in Slovenia e se non ci sarà qualche intervento da parte del nostro Governo, il destino dei lavoratori e non solo dei lavoratori pare essere drammaticamente segnato nell'indifferenza generale. La politica nostrana è a conoscenza di quanto sta accadendo all'EDIT? 

Commenti

  1. Se chiude l'EDIT, si prospetta un veloce (e voluto) inpoverimento culturale dell'etnia italiana in Slovenia e Croazia. Mi sa che c'e' l'intenzione di annientare una nazione autoctona

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  2. ci sono fatti: i fascismi e la loro puzza schifosa e violenta,verbale prima ,fisica poi,stanno diffondendosi in tutta EUROPA,in primis nell'est che li vede fomentati da divisioni tribali in primis.Non esiste IL solito vittimismo contro gli italiani COME ETNIA ,che hanno scelto loro con l'esilio di ABBANDONARE QUEI TERRITORI,troppo celermente ,a differenza di altri popoli che invece in pessime situazioni hanno resistito......
    LA VOCE DEL POPOLO: I posti di lavoro andrebbero difesi soprattutto dal governo italiano proprio per seminare di multietnicita'questi territori,MA questi governi pensano a ben altro che a 20 30 lavoratori....

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