La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Incentivi a chi lavora in FVG:bypassare residenza e domicilio fiscale,si valuti la continuità

 



Da un lato costanti e rigorose interpretazioni della Corte Costituzionale, e dall'altro normative comunitarie vigenti, effettivamente sono da ostacolo alla realizzazione di norme che prevedano benefici o incentivi a lavoratori residenti in una data regione rispetto ad altri. Ultimo, è il caso che ha nuovamente interessato la nostra regione con la sentenza 199 della Corte Costituzionale. Una riflessione ponderata ed equilibrata va fatta, su una questione che è sentita nel mondo del lavoro, e se ne parla eccome, e che va oltre la presunta xenofobia o il presunto razzismo, perché certamente non è di questo che si tratta almeno a parer mio. Viviamo in un mondo del lavoro ricco di paradossi, dove a volte la laurea è valutata meno di un diploma di scuola, dove serve una maggiore valutazione delle competenze. La Corte ha affermato plurime volte che è irragionevole il collegamento tra il riconoscimento di un incentivo occupazionale destinato al datore di lavoro e il requisito della residenza del lavoratore, così come è irragionevole valorizzare il radicamento territoriale per riassorbire le eccedenze occupazionali (sentenza n. 281 del 2020). E ciò in quanto, innanzitutto, il radicamento nel territorio nel passato non è garanzia di futura stabile permanenza in un determinato ambito territoriale (sentenze n. 281 e n. 44 del 2020). Almeno fino ad oggi è così. Per i giudici l’introduzione di requisiti legati al pregresso radicamento territoriale (basati vuoi sulla residenza, vuoi sul domicilio fiscale) finisce per costituire una limitazione, seppure meramente fattuale, alla circolazione tra le regioni. Si tratta di una partita che andrebbe risolta a livello nazionale, non dalla singola Regione, ma è anche vero che bisogna capire fino a che punto si possa spingere l'autonomia regionale, perchè oggi in FVG è annacquata. Prendere in considerazione ad esempio un sistema a sostegno della continuità, un po' come avviene nella scuola, con un punteggio di continuità che viene riconosciuto ai fini della mobilità premiandosi la permanenza nella scuola di titolarità per un tot minimo di anni? La valorizzazione della continuità nel luogo di lavoro presente nella regione ove si opera potrebbe essere un compromesso accettabile e conforme ai parametri costituzionali? Superandosi così la questione della mera residenza e domiciliazione fiscale e radicamento territoriale? Se lo scopo invece è valorizzare solo per il fatto di essere residenti in FVG, e non la stabilità lavorativa, si tratta di misura giuridicamente e normativamente a livello tanto comunitario quanto costituzionale improponibile.

mb

 

G
M
T
Y
La funzione vocale è limitata a 200 caratteri

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot