La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

L'unica “arma” che l'Italia ha per la giustizia per Giulio è non vendere più armi all'Egitto


Un pezzo interessante sul noto giornale madamasr, già preso di mira dai comportamenti repressivi delle autorità militari egiziane, evidenzia, a proposito dell'omicidio di Stato di Giulio, che  dopo che l'Italia ha ritirato il suo ambasciatore e ha interrotto le vendite di armi all'Egitto i paesi hanno deciso di avviare indagini congiunte, che l'Egitto ha chiuso nel 2021 a modo suo.L'Italia ha continuato a spingere verso il processo che è stato sospeso e le vendite di armi all'Egitto sono riprese.


Una cosa molto semplice. L'Egitto teme l'interruzione della vendita di armi da parte dell'Italia. Certo, non è che la collaborazione data sia stata poi proficua. Nelle indagini che hanno chiuso per loro i colpevoli erano quei cinque ragazzi innocenti trivellati di colpi dalla polizia egiziana, apice del depistaggio nell'omicidio di Stato di Giulio.

Sappiamo bene quanto l'Egitto tenga alle armi italiane, d'altronde è una dittatura militare al potere e le dittature militari la prima cosa che vogliono è potenziare il proprio esercito, armarlo. Miliardi di euro di commesse, se ne è parlato decine di volte, ogni volta spunta un pezzo nuovo, come gli Eurofighter Typhoon.

I soliti benpensanti diranno che tanto se l'Italia stoppa la vendita di armi all'Egitto, questi signori, signori per modo di dire, si rivolgeranno a qualcun’altra realtà e si danneggeranno le nostre industrie, le nostre aziende, i nostri business. Pazienza, ce ne faremo una ragione, intanto si provi a sospendere l'invio di armi all'Egitto, a fare pressione in questo modo per ottenere almeno l’indirizzo dei quattro imputati accusati dell'omicidio di Giulio, punta dell'iceberg di un sistema repressivo che ha fatto quello che ben sappiamo al nostro Giulio. Sarebbe il minimo sindacale, da parte di una politica estera e diplomatica letteralmente fallimentare su ciò.
mb

G
M
T
Y
La funzione vocale è limitata a 200 caratteri

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot