La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Siccità e razionamento dell'acqua ma la colpa non è dei cittadini ma di una rete idrica fatiscente


Stiamo vivendo un momento sociale difficile come non mai. Guerre, pandemia, emergenza climatica, siccità, caro vita alle stelle. Neanche il peggior Nostradamus avrebbe osato prevedere tanto. Il dibattito di questi giorni è focalizzato sulla necessità di provvedere al razionamento dell'acqua e immancabilmente partono le solite litanie che hanno lo scopo di colpevolizzare i cittadini come se fosse colpa dei bidet,delle docce, dei piatti lavati o dell'orticello bagnato la causa della carenza d'acqua. L'ISTAT ricordava che nel 2020 sono andati persi 41 metri cubi al giorno per km di rete nei capoluoghi di provincia/città metropolitana, il 36,2% dell’acqua immessa in rete (37,3% nel 2018) e diversi comuni, tutti nel Sud, dovevano fare i conti con misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua. Secondo gli ultimi dati disponibili, in un anno vengono immessi nella rete idrica italiana 8,2 miliardi di metri cubi di acqua, di cui ne vengono utilizzati 4,7 miliardi. 
Ben 3,5 miliardi di metri cubi vengono dispersi a causa delle fatiscenti  condizioni dell’infrastruttura idrica. Queste perdite garantirebbero il fabbisogno di acqua a circa 44 milioni di persone in un anno, oltre due terzi degli italiani. Quindi è evidente dove risiede la causa della dispersione idrica. La grande opera da realizzare nel Paese dovrebbe essere questa, modernizzare la rete idrica. Ma che si aspetta a farlo? Ma noi siamo il Paese che continua a speculare sul ponte dello Stretto.
mb

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