La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Grida "Viva Garibaldi" e parte l'inseguimento con la barca a remi a Grado. Arrestato un tedesco. Ma correva l'anno 1908...




Un fatto di cronaca locale, attirò le attenzioni della Stampa nazionale.  Si  era a Grado, nel luglio del 1908. Ancora sotto l'Impero Austro Ungarico che determinò il futuro turistico dell'isola del sole. Un tedesco che grida Viva Garibaldi e parte l'inseguimento con la barca a remi per il mare gradese. Così racconta la storia il cronista, con l'enfasi antiaustriaca di quel tempo. Ci scrivono da Trieste. Il caso è avvenuto  a Grado, stazione balneare del nostro golfo, retta da gente reazionaria e rugiadosa per eccellenza. Un signore tedesco si era imbarcato sul Timaro per recarsi a Trieste. Dal bordo si divertiva a gettare del soldini a dei ragazzetti che giocavano sulla riva. I ragazzetti ringraziavano in italiano, s'intende, e il tedesco, un giovialone, ricambiò il saluto col grido di: Viva Garibaldi! Non l'avesse mai pronunciato! Una guardia comunale (!) ingiunse al capitano del piroscafo di con segnargli il... sovversivo, ma il capitano rispose che l'ora della partenza era scoccata e che senza ordini dell'Autorità di porto non poteva posticiparne la partenza. E infatti levò i1 ponte e si staccò dalla riva. La guardia, infuriata, si diresse alla Capitaneria e alla Gendarmeria e noleggiata una barca col rinforzo di due gendarmi a forza di remi inseguirono il piroscafo, che infilava lento lento il canale. Lo raggiunsero e l'obbligarono a fermarsi. Il tedesco che aveva gridato: Viva Garibaldi fu arrestato e ricondotto a Grado fra i commenti assai vivaci del pubblico, che giudicarono l'episodio semplicemente grottesco. E' un bel modo per fare la reclame ai bagni di Grado.

 mb

fonte:archivio storico la Stampa

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