La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Con l'arrivo dei tedeschi il FVG deve recuperare il proprio ruolo di ponte verso l'Europa centrale e orientale


Salutato da tanti con entusiasmo, l'arrivo dei tedeschi di HHLA nel porto di Trieste può segnare la svolta tanto attesa non solo per la città triestina ma anche per la nostra regione. Si tratta di un qualcosa che dovrebbe determinare un dibattito serio e profondo sul ruolo che il Friuli Venezia Giulia deve avere con l'Europa centrale e orientale, quel ruolo che in questi ultimi anni pare essere sopito. Non sarà il faro di riferimento della nuova via della Seta, ma ritorna a comporsi quel vecchio puzzle dello spirito mitteleuropeo che ricollega la Venezia Giulia in particolar modo con il suo retroterra storico. Deve essere l'occasione per riavviare un dibattito anche sullo stato della specialità della nostra regione, ricordiamo che il suo essere a statuto speciale deriva dalla sua identità latina, slava e germanica che anni di violenze e nazionalismi hanno cercato di annientare a favore di quella  prevalente "italica". HHLA nel suo comunicato scrive chiaramente che la posizione strategicamente favorevole del porto adriatico di Trieste offre ottime opportunità di crescita del traffico diretto verso l’entroterra precisandosi anche "negli anni passati la regione adriatica si è sviluppata in modo molto dinamico. Trieste è il porto più settentrionale del Mediterraneo e al contempo lo sbocco a sud dell’Europa centrale e orientale". Non è solo una questione portuale, ma anche di geopolitica. Da questo accordo ne trarranno beneficio il porto di Trieste, di Monfalcone, segnerà si spera una sveglia anche per il polo intermodale di Ronchi ed un decollo per Trieste Airport, ma il FVG non deve perdere più tempo, occorre una nuova visione politica. Non quella nazionalista, che vuole il ritorno di confini e barriere, ma una visione internazionale, che da un lato sappia sviluppare e potenziare al meglio l'autonomia della nostra Regione ad oggi forse ai minimi termini e dell'altro determinare un ruolo di ponte verso l'Europa centrale ed orientale. In sostanza il futuro passa un pò dal passato, recuperandosi quel ruolo che questa terra  aveva sotto l'Impero caduto.

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