Andare avanti con il passo del gambero..c'erano una volta i bunker della guerra fredda e GLADIO

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L'organizzazione GLADIO fu voluta non tanto dalla NATO ma dagli americani per costituire un gruppo paramilitare, clandestino e incostituzionale, di migliaia di persone, prevalentemente civili, pronto ad intervenire in caso di invasione da parte dei comunisti jugoslavi od eventualmente sovietici. Come la storia ha insegnato non ci fu alcuna invasione, ma i rapporti tra pezzi di GLADIO e la strategia della tensione rimangono una delle pagine più nebulose della storia repubblicana italiana su cui probabilmente non ci sarà mai piena verità. Collisioni tra massoneria, servizi deviati, neofascisti, con l'obiettivo unico di non consentire l'avanzata del comunismo in Italia ed in Europa, perchè Stay Behind era presente ovunque non solo in Italia, ma quello che accadde in Italia non ebbe eguali nel resto d'Europa.    Attraversando il Carso, devastato dalle trincee, può capitare di imbattersi anche in  alcuni bunker della guerra fredda che dovevano essere utilizzati per cercare d

La stella rossa sul grattacielo di Fiume, un simbolo dove si mescolano nazionalismo e antifascismo

Sicuramente ci fu un sospiro di sollievo quando il 3 maggio, giorno della liberazione di Fiume, a causa dell'emergenza coronavirus, l'installazione della stella rossa sul grattacielo della città, non venne effettuata. Ma era solo questione di tempo. Un progetto che rientrava nel programma di Rijeka capitale europea della cultura, che era abbastanza focalizzato sull'antifascismo da un lato e dall'altro dal recupero di quell'identità della Jugoslavia socialista che continua ancora oggi a dividere in una Croazia dove il distretto fiumano pare essere l'unica enclave rossa. Dal Galeb di Tito, nome che casualmente richiama quell'organizzazione clandestina fondata dal noto artista croato Ivan Meštrović che aveva come scopo di far fuori D'Annunzio ed i dannunziani durante la scellerata occupazione della città. Ai canti antifascisti nel giorno dell'inaugurazione della capitale europea della cultura, a mostre sul socialismo alla stella rossa che sorge lì dove sorgeva quella della Jugoslavia socialista.  

Ci sono state reazioni durissime, addirittura una manifestazione politica di protesta. Si sono incavolati parte degli italiani rimasti, perchè hanno visto il rispolverarsi di simboli che per loro significano brutti ricordi. Eppure la colpa era di D'Annunzio se gli italiani alla fine se andarono perchè fu D'Annunzio con i suoi 500 giorni di dittatura a demolire i rapporti di convivenza, e il fascismo poi altro non fece che cogliere la palla al balzo realizzando il disastro totale. Ci sono state lamentazioni, giuste, sulla poca tutela dell'italiano a Fiume nell'occasione della capitale europea della cultura. Ma va ricordato che nel programma di Fiume capitale europea della cultura si legge che tra gli organizzatori, co-organizzatori coproduttori del programma ci sono anche il Consolato Generale della Repubblica Italiana nella Repubblica di Croazia, Rijeka, tra i partners Comunità italiana, Rijeka, Unione Italiana, Università degli studi di Trieste, Museo del Violino, Cremona. Dunque delle realtà italiane sono state coinvolte e il Consolato addirittura figura tra i co-organizzatori, coproduttori. Devono essere anche queste realtà a fare di più per la tutela dell'italiano a Fiume, in una nazione, ricordiamo, quale la Croazia, dove il rappresentante della comunità italiana in Croazia, dal 19 giugno 2017 è il vicepresidente del Parlamento croato. La stella rossa ha indignato, si è messa anche in discussione il numero dei morti partigiani che quella stella vorrebbero ricordare. Sono stati uccisi 2.800 partigiani per la liberazione di Fiume ricordati con quell'installazione artistica. Che è stata però collocata sul grattacielo in una data non da poco. E qui vien fuori quel nazionalismo che c'è ed esiste anche in casa socialista. Si legge infatti che il "monumento (Crvena Rijeka) è stato installato il 20 settembre, il giorno in cui, dopo la capitolazione dell’Italia nel 1943 (8 settembre 1943), il Comitato esecutivo dello ZAVNOH ha preso la decisione, poi confermata nella sessione dello ZAVNOH a Plaški, sull’annessione di Rijeka, dell’Istria, di Zadar e delle altre terre occupate dall’Italia nella Seconda guerra mondiale alla madrepatria croata. La scultura rimarrà installata dal 20 settembre al 4 ottobre 2020".

Sicuramente gli italiani che osannano D'Annunzio sono gli ultimi che possono avere voce in capitolo e dovrebbero tacere. Ma ciò conferma come l'antifascismo e nazionalismo spesso si mescolano in una realtà dove i nazionalismi si scontrano ancora oggi e duramente.  Nazionalismi di destra, di sinistra, con l'antifascismo che ha avuto la sua forza grazie alla salvaguardia dell'identità nazionale. Senza quella non sarebbe stata possibile la nascita della Jugoslavia che ha tenuto insieme i vari nazionalismi che poi, caduto Tito, si sono massacrati in una guerra atroce negli anni '90. L'ultima grande guerra in territorio europeo. Forse alla fine moriremo tutti nazionalisti, perchè, anche l'Europa è una forma di nazionalismo più grande. Quando non ci saranno più bandiere, solo allora ci sarà il tramonto del nazionalismo, ma fino a quel momento, questo continuerà ad esistere nelle sue varie espressioni. E la stella rossa fiumana antifascista che celebra e onora i partigiani caduti per la liberazione della città dall'occupazione nazifascista è anche un simbolo nazionalista, ne è una espressione, che sta facendo infuriare i nazionalisti italiani ed  i nazionalisti destri croati.

mb

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