Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

La strage contro gli islamici in Nuova Zelanda. Frutto dell'odio razzista occidentale.Rigurgiti del secolo breve

Frutto amaro, amarissimo.Uno di quelli che non vorresti mai mangiare. Digerire. Eppure, questo mondo, ha prodotto un frutto, uno dei più aspri di sempre. Un frutto che ha caratterizzato il secolo breve, rigurgiti del secolo breve. Perchè, le nuove generazioni, in gran parte, non sono razziste, vogliono ponti, non muri. Quei muri che il nazifascismo ha voluto, contro cui sbattere le vittime, le loro vittime, per fucilarle. Una cinquantina di morti, decine di feriti, due moschee colpite in Nuova Zelanda, dove non succede mai niente. In una città il cui nome è una storia, Christchurch, fondata all'incirca nel 1800, per far convivere organi della chiesa e nobili insieme.
Girano un video, sembra un videogame, uno dei classici spara tutto, ma non è un videogame. Fucile che riporta i nomi di coloro che vogliono omaggiare, gli attentatori terroristi, che si resero responsabili di attentati razzisti. #NewZealandMosqueShooting ha fatto il giro della rete, del mondo. Non è un caso isolato, e non nasce dal nulla. E' un prodotto, quella strage, di quel razzismo legittimato, tollerato, in Occidente. E' figlio della cultura occidentale. Islamofobia.  Da alcuni giornali che sparano a zero, generalizzando contro gli islamici, all'odio verso i loro costumi e religioni, alle crociate religiose, e tutto quel marciume che per anni abbiamo visto seminare sotto le mentite spoglie della "democrazia". E ora, quel razzismo, miete vittime. Da ricordare che recentemente era stato lanciato l'allarme che c'era il rischio di attentati terroristici di matrice razzista. E ora, il mondo, di che colori si colorerà? Si metteranno ovunque le bandiere a mezz'asta?  Ci sarà un minuto di silenzio negli stadi?
mb 


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