Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

La Cina è vicina. La Via della Seta è una grande opportunità per tutto il Friuli Venezia Giulia. La grande porta verso Oriente




Mentre la Cina corre diritta verso i due miliardi di abitanti, il Friuli Venezia Giulia rischia di scendere nei prossimi anni sotto la soglia di 1milione di abitanti. Rispetto al colosso Cina, il FVG è una minuscola particella, ma per quanto minuscola, strategicamente è fondamentale nello scacchiere geopolitico con la Cina alla ribalta e diretta alla conquista dell'economia mondiale. In FVG è da tempo che  Cina e sistema regionale dialogano, a partire dalle scuole, dove si inizia ad insegnare cinese, per arrivare alla nuova Via della Seta che non interesserà solo il porto di Trieste, qualora avrà luogo, ma avrà riflessi su tutta la regione. Turismo, cultura, economia. Lo scalo di Ronchi potrebbe finalmente decollare, puntando soprattutto verso quella che dovrebbe essere la sua rotta più normale, l'Est, l'Oriente. L'America, verso cui siamo debitori, di un debito che se verrà preteso schiaccerà l'Italia, fa sentire la sua voce. In modo prepotente. D'altronde che l'Italia sia dipendente dall'America era noto da tempo il Muos di Niscemi insegna in termini di arroganza cosa significa l'essere dipendenti dagli USA. E l'Europa, che vorrebbe diventare USE, Stati Uniti d'Europa, non poteva fare altro che far proprie, a modo suo, le istanze degli USA, iniziando a vedere la Cina come un chiaro concorrente economico e qualificarlo come tale. Non un partner, ma concorrente. Insomma, guerra fredda economica, e politica, in atto.

Il FVG non può farsi sfuggire l'opportunità delle opportunità, che ovviamente vanno colte con le dovute garanzie. Lo sfruttamento dei lavoratori che c'è nel Pireo, qui, non deve esistere. I rapporti tra FVG e Cina sono una grande opportunità per il FVG. Nel 2017 l'Italia ha esportato in Cina l'equivalente di 20 miliardi di euro di prodotti, con una crescita tendenziale del 22 per cento.Solo un quinto rispetto alla Germania, e con la Via della Seta, il FVG può essere la grande porta verso Oriente per l'Occidente. E un primo passo potrebbe essere quello di avere un consolato generale cinese in FVG.

mb

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