La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Il FVG diventerà la terra del gelato. Nascerà il gelato made in Friuli Venezia Giulia


Una proposta di legge di alcuni consiglieri regionali del FVG riguarda uno degli alimenti più noti in Italia, la cui origine viene contesa dai più, come sempre succede. In Friuli Venezia Giulia secondo una stima elaborata dall’Ufficio studi Confartigianato sulla base di dati Unioncamere-Infocamere ed Agenzia delle Entrate-SOSE del 2017, vi è una filiera del gelato artigianale importante, composta da 229 imprese artigiane, che corrispondono all’82,7% del totale delle imprese produttrici di gelato, con un numero stimato di 665 addetti ed un ricavo totale annuo di una quarantina di milioni di euro. Insomma, un bel business e soprattutto che fa rima con qualità. Il FVG, vista la diffusione del gelato artigianale in questa regione, si prepara a tutelarlo, istituendo il marchio regionale di qualità del gelato artigianale regolamentandone l'uso. Insomma, si sta spianando la strada per il gelato made in FVG. FVG che è già nota per essere terra dei vini, il cui nome Friuli ha unito tutta la regione, oltre che di altre peculiarità, come il tiramisù made in Pieris, il Frico, passando dal prosciutto di San Daniele, alla Gubana, dalla Putizza, al Presnitz, al Montasio, e così via ancora...E' giusto tutelare quelle specificità che connotano la storia di una realtà che passa anche se non soprattutto attraverso il sapore, il cibo, all'interno di un contesto sempre più selvaggio che ha penalizzato le piccole realtà produttive artigianali a favore dei grandi colossi sempre più voraci.
 
mb

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