Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

L'importanza di esporre lo striscione verità per Giulio Regeni, ora più che mai

8 mila sono i Comuni diffusi per l'Italia. Migliaia le scuole, migliaia i palazzi espressione delle Istituzioni, nazionali, locali. Centinaia sono le realtà che hanno esposto sin dal principio in cui ha avuto inizio il difficile viaggio per la verità per Giulio Regeni, pubblicamente lo striscione con cui si chiede verità. Quel giallo che attira l'attenzione, in qualsiasi ora del giorno, giallo, il colore volto a significare la difesa dei diritti umani. Scuole, università, biblioteche, Comuni, Province, Regioni, ognuno a modo suo. Certo, c'è chi lo ha rimosso. Chi motivando tale atto, chi nascondendosi dietro il silenzio. Nessuno ha voglia di polemizzare. Qui da polemizzare non c'è niente. Qui non si sta parlando di noccioline o popcorn. Non si stratta di essere tifosi di qualcosa o per qualcuno. Non si tratta di slogan. Qui si tratta di un qualcosa di enorme. Chi decide di togliere lo striscione per la verità per Giulio Regeni significa che non condivide ciò, questo atto. Quello striscione ricorda a te che lo osservi, mentre attraversi le vie della tua città, del tuo paese, e ti imbatti in esso, che un tuo concittadino è stato massacrato in un Paese dove si era recato per studiare. Saresti potuto esserci forse tu al suo posto. Chi può dirlo. Visto che in Egitto anche i bambini vengono sottoposti a violazioni dei diritti umani. Diritti umani. Stiamo andando su Marte e non riusciamo ad ottenere la verità per Giulio mandando in galera a vita chi ne è stato responsabile, materialmente, come mandante, chi ha permesso il tutto, dal principio sino ai depistaggi, all'ostruzionismo che continua. Si è ora in un momento delicato. Uno dei più delicati. Sono stati fatti dei nomi. E sappiamo bene cosa significa ciò. Lo abbiamo visto in Italia, un Paese che continua a convivere con le mafie. Ecco, il potere criminale egiziano si comporta con metodo mafioso. I nomi dei mafiosi,alcuni, che hanno hanno avuto delle responsabilità per la vicenda di Giulio sono stati fatti. Si parla addirittura di una quarantina di persone. Si parla di personalità di primissimo piano. Questo è il momento della svolta. E la solidarietà deve essere massima. Perchè il difficile arriva ora. Non che prima fosse stato facile, anzi. Ma ora il ghiaccio è stato rotto. Indietro non si torna, si deve andare solo avanti. Ed è importante contribuire a manifestare solidarietà anche con quel gesto semplice. Nella sua semplicità efficace. Ci vogliono solo due minuti ad ordinarlo. Un paio di giorni e arriva a destinazione. Altri due minuti per esporlo sulla facciata del palazzo istituzionale. E' importante che lo facciano le Istituzioni, come è importante che lo facciano anche i cittadini. Coloriamo l'Italia di giallo. Ora, più che mai. Giallo per Giulio e per i diritti umani.

Marco Barone

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