La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Oltre 400mila km in autostop. Il record di Miran Ipavec


Ha superato la bellezza di 400 mila km in autostop, lo sloveno Miran Ipavec. Tutto ebbe inizio negli anni '80. Un pollice alzato e l'avventura poteva avere inizio. Erano certamente altri tempi, era un mondo diverso, più sociale rispetto alla socialità virtuale di oggi.

E questo mondo conosciuto dall'Italia alla Russia, attraversando tutta l'Europa, viene raccontato in modo giocoso, coinvolgente, e geniale, in quel museo in movimento, appunto dell'autostop, 




che in questa estate ha fatto stop anche a Gradisca. Infatti, passeggiando per la bella cittadina friulana, vedi quel cartone ad altezza di uomo che ritrae una persona intenta a fare l'autostop. Uno zaino penzolante dal muro con delle scarpe ed una vetrina con esposti alcuni oggetti e scritto museo dell'autostop. Neanche il tempo di capire cosa fosse tutto ciò che questa persona, sorridente, con un cappello in testa, in inglese prima, italiano poi, ti invita ad entrare.
Ed entri. Entri nel suo mondo. Un mondo che sfiorerai in pochi minuti, ma saranno minuti travolgenti e giocosi. Conosce diverse lingue Miran, è sempre sorridente, è un vero cittadino del mondo e ti aiuta a conoscere il mondo che lui ha vissuto attraverso lo spirito del gioco, con tutto ciò che ha collezionato, dalle sciarpe di calcio, alle spille, dai sottobicchieri della birra, alle bambole, ad oggetti variegati, a quel libro che a breve uscirà in Italia con il quale racconterà un mondo che oggi forse non esiste più ma che esiste nello spirito di questa sorprendente persona e chissà che non possa tornare...

Marco Barone

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