Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Genova: l'ennesima strage annunciata nell'Italia disastrata

Quello che si è capito della strage di Genova, perchè qui di strage si tratta, è che tutti si aspettavano il crollo di quel ponte. In rete fioccano foto, denunce, segnalazioni, si perdono le lamentele, le urla di rabbia e di dolore di chi dice si sapeva che sarebbe accaduto.
Si sapeva che sarebbe accaduto. Ed è accaduto. Poteva accadere in qualsiasi momento. E' successo oggi, 14 agosto, quando buona parte dell'attenzione del mondo era focalizzata sul fantomatico attentato non riuscito a Londra, dopo un lungo periodo di silenzio.
Una strage che continua nell'Italia disastrata da Sud a Nord, da Est a Ovest. Un Paese che ha speculato, dove si son gettati miliardi di miliardi di euro in robe inutili, con opere incompiute, con paesi senza strade, regioni con ferrovie ferme agli anni di quando lo stesso Cristo si fermò ad Eboli.
Ennesima strage annunciata e a pagare come sempre sono le vittime, innocenti.
Quello che ci si augura è che verranno individuati i plurimi responsabili, per questo crollo che ha riguardato quello che a detta di molti sarebbe "un capolavoro ingegneristico italiano" e non il solito capro espiatorio, che verranno condannati a vita per questa strage. Si è detto che è come se fosse caduta una bomba su Genova. La bomba dell'incuria nell'Italia in degrado e in declino. L'ennesima ad esplodere.

Marco Barone

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