La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

4 scali tra Veneto e Friuli Venezia Giulia: Venezia, Verona, Treviso e Trieste. Quale futuro?








4 aeroporti in poco più di 200 km di distanza. Se guardiamo solo ai rapporti tra il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia. Due regioni confinanti, che si confondono e mescolano sempre di più. Due regioni complessivamente da poco più 6 milioni di abitanti, con ben 4 scali a disposizione. La parte da leone la svolge, neanche a dirlo, Venezia, con 10 milioni di passeggeri risultante il terzo aeroporto italiano, Verona si colloca al quindicesimo posto, seguito da Treviso, con poco più di 3 milioni di passeggeri, Trieste al ventiquattresimo posto ma dal 2012 sempre fermo al primo posto tra gli scali sotto la soglia di un milione di passeggeri.
In Italia vi sono complessivamente 40 scali, è coperto diffusamente l'intero territorio nazionale, anche se gli scali piccoli sono sempre in sofferenza e rischiano di sparire nella logica della razionalizzazione che in un Paese in declino come il nostro sarà inevitabile. L'unica alternativa si chiama sistema, ha ancora senso la competizione e la concorrenza all'interno dello stesso Paese? Visto il quadro economico sussistente? Occorre fare sistema tra i vari scali soprattutto tra il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia dove gli interrogativi permangono in ordine al futuro e progettualità degli scali minori a partire da quello del Friuli Venezia Giulia.

Marco Barone

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