La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

FVG: Su 22 pagine di programma di governo solo 9 righe sulla cultura


Così il neopresidente del FVG sulla questione cultura. La cultura è la prima forza di un programma politico, è il simbolo del progresso della civiltà, della crescita e dell'avanzamento di un Paese, di una società. E' sulla cultura che vuole soffermarsi. E così si è soffermato:  
Il supporto al territorio - con le sue numerose iniziative, alcune delle quali hanno assunto ormai rilievo nazionale - è un modus operandi che deve allargare le braccia alle produzioni teatrali e liriche, alle rassegne di cinema, e al lavoro di promozione dei nostri siti UNESCO: punti fermi in chiave turistica ed economica, sui quali ripongo massima fiducia e attenzione. Stimolare le progettualità con criteri di premialità per i progetti capaci di coinvolgere più soggetti, istituzionali e non, nella realizzazione delle attività proposte deve diventare ulteriore elemento qualificante da portare avanti con costanza e determinazione.
Cosa significa tutto ciò?
Nel programma elettorale di costoro la cultura si trovava all'ultimo posto, il numero 10. Mezza paginetta su un programma di 33 pagine. Mezza paginetta corrispondente a 16 righe. Un numero che nel calcio era importante, era quando il 10 contava. Oggi è un numero qualunque, come la cultura, nel nuovo corso politico del FVG, qualunquista, indeterminata, generica.

Marco Barone

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