C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

L'Italia e l'alleanza con gli USA, una scelta di campo?



Così Gentiloni sulla questione Siria: voglio solo dire, in conclusione, che l'Italia non è un Paese neutrale, non è un Paese che sceglie di volta in volta, di fronte a questa o a quella crisi, se schierarsi con l'Alleanza atlantica o schierarsi da un'altra parte. Noi siamo coerentemente, da più di sessant'anni, partner fondamentali dell'Alleanza atlantica e alleati degli Stati Uniti. Siamo alleati dell'America, voglio dire: non è un problema di rapporti con questo o quel presidente americano. Siamo stati alleati dell'America con Kennedy e con Nixon, con Clinton e con Reagan, con Bush e con Obama e lo abbiamo fatto perché - lo dico senza infingimenti - è una scelta di campo. È una scelta di campo. È una scelta di campo che deriva certamente dal fatto che l'America, insieme agli alleati, ci ha liberato dal nazifascismo e che certamente deriva dai nostri interessi di difesa e di sicurezza del Paese, ma non è solo questo. È una scelta di campo che deriva dai valori di democrazia, di diritti, di libertà economiche che, negli alti e nei bassi, l'America ha rappresentato. Non c'è stagione sovranista che possa portare al tramonto dell'Occidente e dei suoi valori di libertà

Tutto ebbe inizio con il famigerato sbarco sulle coste siciliane con tutte le conseguenze che ne derivarono. La rinascita della mafia fu la cosa forse minore che avvenne a livello di gravità sociale. Conquistati a colpi di tabacco, cioccolato, chewing-gum e coca cola e qualche bombardamento e palate di soldi, da quel momento l'Italia si è inchinata alla sua nuova Cleopatra.  Se non ci fosse stato il fascismo probabilmente l'Italia non avrebbe avuto alcun bisogno di essere liberata ed occupata. L'Italia non ha avuto storicamente scelta dal momento in cui è stata sconfitta nella seconda guerra mondiale. E' stata punita, forse non troppo, con il Trattato di Pace, ha perso alcune terre occupate per un breve arco temporale ed in modo becero, non ha avuto una sua Norimberga e gli effetti storici e politici devastanti li abbiamo visti e li continuiamo a vedere.  Era una pedina strategica fondamentale per gli USA nella lotta al diavolo Sovietico contro quell'ossessione del comunismo che ha reso possibile ogni compromesso, ogni rimozione, ogni riabilitazione. Oggi quella storia non interessa più a nessuno e forse un giorno diventerà materiale di studio nelle scuole. Nel suo discorso Gentiloni ha detto la verità. Nulla di più. Sbagliando solo quando parla di scelta di campo. Perchè l'Italia, effettivamente, non ha avuto scelta e non ha la forza e la possibilità alcuna di potersi sganciare dalla madre e dal padre USA perchè crolleremmo nel giro di un niente.

Marco Barone 

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