La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

FVG un voto regionale che vale un Governo nazionale

Oramai è chiaro, anche se non è esplicitamente ammesso da nessuno dei concorrenti. Il voto per il rinnovo del parlamentino regionale del FVG sarà determinante per sancire il futuro della diciottesima legislatura italiana che rischia di essere una delle più corte di sempre e se il Governo nazionale espressione di questa legislatura ci sarà o meno o se, come molti indicatori lasciano presagire, a breve si ritornerà al voto, ma con una legge elettorale che rischia di far rivivere l'identico film che ora conosciamo. Situazione da sabbie mobili o forse immobili.
Di ipotesi in campo ve ne sono diverse, non molte. E' evidente a tutti che qualsiasi ammucchiata si farà sarà alleanza e non convergenza sul fantomatico contratto di governo. Gli italiani non hanno necessità di essere abbindolati da fiumi carsici o non carsici di parole. Un primo dato delle elezioni del FVG sarà dato dal grado di partecipazione dell'elettorato. Si rischia di non raggiungere la soglia del 50%? Cosa che avrebbe politicamente delle ripercussioni importanti, anche se alla fine dei conti, quello che conterà, appunto, sarà chi vincerà, chi perderà, e soprattutto in quale dimensione. Una dimensione che ha visto la governatrice uscente sparire letteralmente dalla scena politica del FVG, in una campagna elettorale vissuta con estremo distacco dai cittadini del FVG, una dimensione che rischia di ripetere a livello regionale quando accaduto a Monfalcone, con il popolo della sinistra che non si è recato alle urne e la destra che ha vinto ma da qui a dire che Monfalcone è diventata una città di destra vi passano nel bel mezzo mari tempestosi, perchè un conto è avere un governo espressione di una situazione politica uscita vincente dal turno elettorale, un conto è lo spirito e l'anima reale della città. Senza dimenticare che nel paradosso de centenario della fine della prima guerra mondiale, che ha visto mandare al macello migliaia di migliaia di persone per quel motto Trento e Trieste, passando dalla santa o maledetta Gorizia, il FVG potrebbe avere come governatore un politico espressione di un partito che continua ad avere ancora al primo punto del proprio Statuto l'indipendenza della Padania, nell'attesa dell'arrivo del nuovo Statuto almeno. 

Marco Barone

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