La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Presidente Nazionale ANPI: " Sindaco,Prefetto e Questore di Gorizia vanno rimossi" per i fatti della Xª MAS

Parole di fuoco sono quelle pronunciate dalla Presidente Nazionale dell'ANPI ad Aquileia durante la presentazione del patto di collaborazione tra l'ANPI nazionale e ZZB NOB slovena. Ricordando la problematicità che oggi sussiste con i neofascismi, ha detto semplicemente che la nostra Costituzione è chiara, è chiara nel suo spirito antifascista, uno spirito che non dovrebbe dare spazio e legittimazione alcuna alle forze neofasciste e ricordando quanto accaduto a Gorizia, per l'ennesima volta, dove è stata ricevuta la Xª MAS con tutti gli onori e dove addirittura ne è stato cantato, anche se in modo goffo a detta di molti, l'inno all'interno del Comune, dove sono entrate anche le bandiere della RSI, ha sostenuto con tono fermo e deciso: " Sindaco, Prefetto e Questore di Gorizia vanno rimossi".
momento dell'ingresso della bandiera RSI e labaro Decima Mas nel Comune di Gorizia gennaio 2018

A tale affermazione è seguito un lungo applauso da parte della sala nel consiglio comunale di Aquileia che ha ospitato il 3 marzo questa importante iniziativa. Così come notevoli sono state anche le parole pronunciate dall'organizzazione dei partigiani sloveni, ove è emerso non solo il fallimento ma anche la responsabilità dell'Unione Europea se oggi i neofascismi e neonazismi dilagano ovunque, è perchè è fallito il concetto dell'Unione dei popoli e l'Europa altro non è stata che una sorta di involucro burocratico che ha creato più problemi che altro tradendo, per come sta funzionando, il proprio spirito di costituzione iniziale.

Ritornando alle parole della Presidente dell'ANPI nazionale, sui fatti di Gorizia, le responsabilità per quanto accaduto sono notevoli, principalmente politiche, destri o sinistri che ricevono e legittimano forze come la Decima o fanno entrare le bandiere della RSI, non possono trovare giustificazione nella storia, perchè non ci sono. Ci sono invece delle colpe, non tutte uguali. Ognuno potrà valutare se le responsabilità delle varie articolazioni dello Stato presenti a Gorizia come citate dalla Presidente, sono uguali, o differenziate o se qualcuna delle parti in causa citate dall'ANPI nazionale non ha responsabilità diretta su quanto si ripete ogni gennaio da diversi anni. Il problema è il sistema nel suo complesso.
momento sottoscrizione patto tra ANPI e ZZB
Sicuramente si deve evidenziare che dalla storia oggi "simbolica", dal fascismo del secondo millennio a quello del terzo millennio che va ricondotto nelle sue giuste dimensioni, senza ingigantirlo e legittimarlo a dismisura, un filo di continuità sussiste a partire dalle vicende del confine orientale, proprio a partire da quanto fatto in nome e per conto dell'Italia, deturpandone il nome e lo spirito, in soli 25 anni di occupazione e permanenza dopo la fine della prima guerra mondiale. 

Sullo spirito antifascista della nostra Costituzione si è tutti concordi ovviamente, ma non dimentichiamoci che all'atto dell'Assemblea costituente il primo discorso che venne fatto era un discorso di "conciliazione nazionale" che invitava a rimuovere le divisioni in nome dell'unità nazionale, e non dimentichiamoci che per diversi decenni dalla nostra democrazia è stata legittimata una forza politica quale il MSI fondato nel dicembre 1946 per iniziativa di fascisti che avevano militato nella Repubblica sociale italiana. Si parlava di milioni di aderenti o simpatizzanti e non di "quattro provoloni" come oggi si suol dire, comunque pericolosi e che non dovrebbero vare agibilità alcuna. Dunque, una riflessione compiuta, una visione compiuta è necessaria per capire il "presente".

Marco Barone



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