Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

Immagine
Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

E' finita e nel silenzio. La Eaton di Monfalcone ha chiuso



Alle 6 del 10 marzo, l'ultimo sguardo al luogo dove hai lavorato per una vita che ha conosciuto vite di lotte e passioni, la mano che scivola sull'interruttore della luce, e la luce si spegne e si interrompe una storia. Ha chiuso e nel silenzio più totale la Eaton di Monfalcone. Non una crisi, ma una scelta  unilaterale strategica di una multinazionale che nel nome del profitto ha deciso, sfruttando le regole offerte dall'Europa, che ha ucciso lo spirito dell'Europa dei popoli, che non fa rima con diritti dei lavoratori, e tutela sociale e protezione sociale, di delocalizzare verso quell'Est che continua ad attirare siti produttivi a costo se non zero quasi vicino all'essere zero. Sono passati tutti dalla Eaton, c'era il libro della solidarietà, un libro firmato da tanti, politici e non, viva solidarietà, ma la politica che conta ha fallito non riuscendo a fermare la chiusura. 200 famiglie in stato di effettiva crisi in un territorio economicamente debole, che continua a perdere pezzi. Mese dopo mese. La Eaton aveva una storia, una storia di lotte importanti, tamburi, striscioni, bandiere, cortei, solidarietà, scioperi. Alle 6 di questo fine inverno si è chiusa una stagione irripetibile ed infatti non si è ripetuta. In tempi diversi ci sarebbero stati scioperi, occupazioni e tanto altro, quei tempi oggi non esistono più, è una constatazione di fatto, il sistema nefasto ha vinto, se di vittoria si può parlare. Perchè in questa vicenda abbiamo perso tutti, tutti ne siamo usciti sconfitti. Lavoro, pane e diritti, si diceva una volta, oggi si va alla ricerca in tutta Italia dei sussidi, proprio come è accaduto nel Sud per decenni, perchè il lavoro non c'è e quando c'è è con diritti che chiamarli tali è come bestemmiare in Chiesa. La questione meridionale non è più tale è estesa oramai ovunque e soprattutto è giunta qui nel profondo nordest. E' finita nel silenzio, la vicenda Eaton ha attraversato una delle campagne elettorali peggiori della storia della Repubblica italiana, in un Paese letteralmente spaccato, svoltato radicalmente a destra, quella destra che ha invocato protezione sociale, il prima gli italiani, contro una globalizzazione selvaggia che ha favorito diseguaglianze ed impoverimenti sociali enormi. 
Un abbraccio solidale agli operai ed alle loro famiglie.

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot