Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Istituire il 9 febbraio la giornata per ricordare i crimini di guerra commessi dall'Italia



In nome e per conto dell'Italia sono state compiute atrocità immani, crimini di guerra, crimini contro l'umanità, che non conoscono prescrizione, ma neanche giustizia, perchè semplicemente impuniti. Crimini tremendi, non inferiori per brutalità a quelli compiuti dai nazisti. L'Italia, come è noto, non ha avuto la sua "Norimberga", anzi, gli apparati repubblicani, subito dopo la caduta del fascismo, e la vittoria del referendum con la caduta della Monarchia, hanno mantenuto una mera continuità nel suo sistema statale con il pregresso regime fascista, non vi è stata alcuna epurazione reale, solo di facciata come denunciato, al contrario una epurazione pesante ed una reazione pesante si è registrata contro i partigiani rossi, contro i comunisti, perchè il pericolo era il comunismo e per debellare tale pericolo sul passato è stato gettato un velo privo di ogni pietà umana, perchè non vi può essere alcuna pietà umana, alcun perdono, per i crimini compiuti. Dalle campagne d'Africa alla Jugoslavia, dall'Albania, alla Libia, dall'Etiopia alla Grecia, senza dimenticare quanto accaduto in Spagna e non solo con tanti unicum, come l'assedio di Lubiana, città rinchiusa all'interno di un filo spinato, con decine e decine di posti di blocco, con violenze e deportazioni tremende. Tutto rimosso. In una informativa anche pubblicata da parte SISMI del 27 gennaio 1988 si Riporta l'articolo apparso su un quotidiano greco, “sulle forze armate italiane durante la seconda guerra mondiale”. In tale articolo si legge: Molti italiani si sorprendono ora nell'apprendere che in Grecia ed in Jugoslavia, in Albania, in Libia, ed in Etiopia l'esercito italiano prima e durante la seconda guerra mondiale ha commesso molti crimini di guerra orrendi quanto quelli nazisti. Tra le schede dei criminali di guerra che detiene l'ONU risultano oltre 1200 nominativi di alti ed altissimi ufficiali italiani accusati di atrocità analoghe a quelle per le quali i collaboratori di Hitler sono stati processati a Norimberga. Come risulta dagli archivi dell'ONU in un piccolo villaggio jugoslavo sono state trucidate 878 persone, mentre, in un solo giorno, sono state arrestate 2858 persone. In Jugoslavia, Grecia, Albania, gli italiani hanno istituito circa 200 campi di concentramento e si sono serviti degli ostaggi per formate i plotoni di esecuzione. Nei territori balcanici occupati dall'Italia su una popolazione di 360 mila abitanti ne sono stati uccisi 67.230. Centinaia di migliaia sono state le vittime degli italiani in Abissinia ed in Libia. Tali crimini sono rimasti impuniti". Ciò perché in quel momento si conclude in sostanza nell'articolo, era necessario debellare il comunismo in Italia. Il 9 febbraio, il giorno antecedente il Trattato di Pace, andrebbe istituita la giornata nazionale per ricordare i crimini di guerra commessi in nome e per conto dell'Italia. Perchè di questo si tratta. Perchè solo in questo modo possiamo riparare i nostri torti, solo in questo modo possiamo riparare i nostri orrori, chiedendo scusa, cosa mai fatta e ricordando quanto compiuto, perchè un popolo senza memoria e che nasconde i propri crimini, non è un popolo degno di essere definito civile e libero.
Marco Barone

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