La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Ma cara ministra vacci tu a scuola d'estate



Hanno una ossessione maledetta. Non riescono proprio a darsi pace. Quella dell'apertura della scuola d'estate è una litania che ritorna, ritorna sempre in modo diverso. Una volta con i docenti disponibili, una volta senza docenti ma con le associazioni. Trucchi, inganni, perchè lo scopo è far accettare l'apertura della scuola d'estate, l'importante è partire, poi il resto verrà inevitabilmente da solo. Ma qualcuno ha idea delle condizioni nelle quali si trovano le nostre scuole? Si schiatta di caldo, senza impianti di areazione, si lavora ancora con i finestroni aperti, quando va bene o con le porte aperte. Ma lasciateli in pace questi ragazzi. Niente compiti per l'estate, niente scuola per l'estate. Quella della professione docente è un mestiere logorante, usurante anche se non viene ancora oggi riconosciuto come tale. Vi era una canzonetta che faceva così: "Quindi a scuola vacci tu, Piove piove, Che fortuna Niente scuola per un po’." Con il caldo, torrido, che caratterizza buona parte dell'Italia è la stessa cosa, visto lo stato pietoso della maggior parte delle nostre scuole. Dunque, cara ministra, ma vacci tu a scuola d'estate, che è meglio.


Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot