Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Se la BBC, dopo i fatti di Londra, non considera le reazioni della stampa italiana



La BBC, insieme alla CNN ed Al Jazeera è certamente tra i colossi più importanti dell'informazione nel panorama Occidentale. E' stato pubblicato sul suo sito   un breve pezzo dove si analizzano succintamente le reazioni come emerse sulla stampa di alcuni Paesi europei, e non solo, e la cosa che balza immediatamente all'occhio è che la stampa italiana non viene minimamente citata, anzi, è proprio ignorata. Si parlerà di quella belga, francese, tedesca, russa, di diversi Paesi arabi, di quella della Romania, perchè alcune delle persone coinvolte erano originarie della Romania. Si evidenzia, con tono critico, il fatto che anche se l'attentatore ancora non era stato identificato, come molti giornali europei " si sono affrettati ad incolpare l'estremismo islamico".
Sicuramente una differenza effettiva vi è stata tra la reazione della stampa italiana e quella inglese, già alle prime ore di quel drammatico ed assurdo fatto, accaduto nel cuore di Londra. Gli inglesi, salvo qualche rara eccezione, erano più cauti, gli italiani, no, ma la reazione emersa sulla stampa italiana non si discostava molto da quella emersa su altri giornali europei, solo che non è stata citata. Su ciò si dovrebbe riflettere. Si dovrebbe riflettere sul comportamento di alcuni giornali europei, che oltre a spettacolarizzare i drammi, per esempio pubblicando foto delle vittime con viso riconoscibile, sembravano quasi fare il tifo perchè l'evento come accaduto potesse essere effettivamente di matrice terrorista ed islamista. Quando oramai è evidente a tutti che è in corso un chiaro cambio di regia su come gestire a livello di informazione questi fatti. Cautela. 

Cautela per non fomentare odio ed intolleranza che ha favorito a dismisura i nazionalismi ed indebolito una Europa già in precarie condizioni. Così come emerge sempre di più la consapevolezza che siamo probabilmente alle ultime battute di un terrorismo misterioso, bastardo, in chiara difficoltà, che continua a colpire innocenti. E molti si chiedono ma dopo al Qaida, dopo l'Isis, che cavolo arriverà? L'unica cosa certa in tutto ciò è che ci vanno di mezzo persone civili che non hanno alcuna colpa se non quella di trovarsi nel momento sbagliato, nel luogo sbagliato, ma questo non potevano saperlo. Insomma, abbiamo molto da imparare, ancora una volta, da questi fatti, e dalle reazioni conseguenti. Ma in Italia se mai dovesse verificarsi un fatto similare a quello di Londra, o di altri Paesi interessati da questo maledetto fenomeno, da questi atti criminali e disumani, sono più che certo che si affermerà una reazione di una bestialità unica, ed estremamente pericolosa, perchè noi non siamo un Paese civile, non siamo un Paese che ha gli anticorpi verso fenomeni di intolleranza ed odio razziale, siamo un Paese dove il disprezzo e l'odio è diffuso per le strade più che mai, e non aspetta altro che il momento giusto per rompere le righe e compiere disastri. E di ciò se ne deve essere consapevoli perchè il mito dell'italiano "brava gente", ha distorto e manipolato in modo pessimo la realtà effettiva delle cose.

Marco Barone

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