La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Se il Comune di Monfalcone svolge una funzione di "intermediazione" nel mondo del lavoro


American First è stato il motto di Trump che ha vinto le elezioni presidenziali in America, pur non ottenendo la maggioranza assoluta dei voti da parte del popolo, ma le regole elettorali sono regole elettorali. Ed ha vinto anche grazie ad una questione tanto banale, quanto immensa. Creare le condizioni per favorire il lavoro in America, per gli americani. Che poi questo lavoro debba realizzarsi in contrasto con determinati principi e questioni, come il mancato rispetto di norme ambientali, ultra-flessibilità e tanto altro ancora, poco conta nella società globalizzata di oggi. Quello che conta è il lavoro, senza lavoro non si vive, d'altronde. Sorvolati oceani e catene montuose si deve riflettere su quanto accade nel cuore della Bisiacaria, appartenente in parte al territorio di Trieste sino al '47, pur avendo avuto la maggioranza dei voti di chi si è recato alle urne, cioè la metà degli aventi diritto al voto, l'attuale Amministrazione, made in destra, di Monfalcone, ha vinto anche per la questione lavoro, o meglio non lavoro visto l'enorme tasso di disoccupazione locale. Il motto potrebbe essere Monfalconesi First. Ma chi sono i monfalconesi? Chi sono gli americani? Si deve tenere conto di diverse questioni, la più importante per costoro è certamente la conoscenza della lingua italiana, spesso non conosciuta bene neanche dal miglior autoctono, la residenza. Linee sottili separano il tutto da una ipotetica discriminazione indiretta, ci si muove sempre all'interno di regole globali che non vengono messe in discussione, pur criticandole a parole. Prima i monfalconesi, prima la manodopera locale. D'altronde è innegabile che il "metodo bangla", come definito dalla stampa nazionale, abbia penalizzato parecchio la situazione a livello locale, con i bengalesi vittime anche di questo sistema, cosa mai da dimenticare. Quello che colpisce è quanto scritto recentemente dal Sindaco di Monfalcone sulla sua bacheca facebook :
Un gran impegno il nostro per consentire ai cittadini locali le opportunità di lavoro.
Tutti i curricula che ci avete inoltrato via mail verranno consegnati all'agenzia regionale del lavoro, di fatto partner, e poi Nidec sfrutterà quel canale
           
Amministrazione che svolge una sorta di funzione di "intermediazione" ovvero che favorisce l'attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro passando attraverso il sistema della Agenzia Regionale di Lavoro e dialogando e concordando linee programmatiche con i principali gruppi imprenditoriali locali. Cosa può fare il Comune in materia di lavoro? Questa è sicuramente una risposta, poi sui contenuti si può discutere e si deve discutere, così come colpisce il fatto che diversi curriculum sono stati inviati non alle sedi normalmente opportune. Ciò a significare l'importanza che riveste il Comune per la collettività od il suo sindaco, che non deve diventare podestà. Il lavoro è un diritto, è una necessità, è una questione storicamente di sinistra ma divenuta di destra, con soluzioni tipiche della destra, con cui dover fare i conti.  Calvino in uno dei suo racconti scrisse che "a ogni bomba che cadeva lui s’approfondiva in questa fessura di roccia finché arrivò in un punto in cui non vedeva più nessuna luce". Ecco, la sinistra a livello generale in questo momento storico, osserva, è nascosta, è continuamente bombardata, anche per suoi gravissimi errori se non orrori politici dalla destra sociale e populista che avanza, ed il rischio che non veda più alcuna luce per i prossimi decenni è concreto. Su ciò si deve riflettere ed intervenire quanto prima da Trieste a Monfalcone ed in tutto l'Occidente.

Marco Barone
 

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