Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Quella raccolta alimentare per soli italiani organizzata da casapoundisti in noti supermercati



I"fascisti del terzo millennio" di Casapound, piccola organizzazione presente in Italia con circa 6000 aderenti, tra le varie attività che tende ad effettuare, vi è quella della raccolta alimentare per le famiglie italiane, e solamente italiane, in difficoltà. Facendo una ricerca in rete emerge che i supermercati interessati sono diversi, anche se quelli Conad, da quello che emerge su internet, sono, in diverse località italiane, i più interessati da questa raccolta, ma non sono gli unici, si segnala in alcuni casi il Sigma, un Carrefour, Despar, Simply market, e supermercati minori. Ma probabilmente saranno molti di più e di diversa appartenenza. Vi sono foto dove queste raccolte si svolgono all'esterno dei vari supermercati, altre all'interno, poi il tutto viene raccolto nelle loro sedi e destinato alla distribuzione. Ora, ognuno può fare tutte le raccolte alimentari che vuole e per chi vuole, d'altronde loro ragionano con il torto del prima gli italiani, quando l'articolo 3 della Costituzione non fa distinzione alcuna in materia di diritti sociali e non solo tra italiano e non italiano, e la restrizione di questo concetto, ovvero aiutare solo gli italiani, esteso nell'ambito della povertà e miseria sociale è ancora più penoso, specialmente in un Paese disastrato e complesso come l'Italia.


Ma l'interrogativo che sorge è il seguente: i supermercati coinvolti da questa raccolta alimentare organizzata da una realtà politica la cui matrice è ben nota, che rapporti hanno con costoro? Quale principio etico li guida visto anche lo scopo politico e particolarmente mirato della raccolta?

Marco Barone

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