C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Quanto ha ragione Björn Larsson quando dice che i nazionalismi sono una invenzione senza più alcun senso


Nella sezione cultura del Piccolo sono state riportate alcune dichiarazioni molto significative dello scrittore Larsson, molto letto in Friuli Venezia Giulia ed in tutta Italia. Larsson ha affermato che lo scrittore "non deve avere passaporti. Il nazionalismo puro è un’invenzione moderna che non ha ragione di esistere. La curiosità, l’apertura al diverso sono le chiavi per la cultura, e la cultura è l’unica cosa che conta. Io non mi sento più svedese di quanto non mi senta francese, danese o italiano. Anche il conseguente concetto di esilio e la sua connotazione negativa devono essere rivisti: l’esilio può anche arricchire la vita".
Concetto molto semplice, ma profondo e per nulla banale. Certo, molti si domanderanno ma come è possibile che il nazionalismo sia una invenzione moderna? In realtà non lo è, ma è certamente moderno il suo utilizzo esasperato, ed è a questo che pensa Larsson. D'altronde oggi esistono ancora  organizzazioni, che non avrebbero più alcuna ragione di avere vita sociale e politica, e che vedono la loro ragione vitale nella difesa dell'italianità, ad esempio, di date zone d'Italia, come se fossero a rischio a rischio di estinzione. Roba assurda, destinata ad essere perseguita da qualche nostalgico di un passato che non ritornerà più, che potrà rivivere in qualche film in bianco e nero o libro con pagine ingiallite e pieno di polvere. Il mondo è cambiato, certamente è innegabile che urla di nazionalismo oggi ritornano, degne di morti viventi che camminano per le strade di città che hanno subito un grave processo di desertificazione razionale. Zombie destinati all'estinzione. Il futuro è un mondo senza barriere, il futuro che vogliono le nuove generazioni passa attraverso la cultura, la conoscenza, e la conoscenza e la condivisione cestinerà per sempre concetti anacronistici e ridicoli, quali quelli che caratterizzano il nazionalismo moderno in tutte le sue salse amare e prive di ogni sale di vita. E forse, un sano esilio, per usare Larsson, a costoro farebbe realmente bene, troverebbero pace con se stessi e con quel mondo che si rifiutano di accettare.

Marco Barone 

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