C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Il Mein Kampf è tra di noi, non lo sappiamo, ma parte dell'Occidente lo sta accettando



A quanto pare la nuova edizione del  Mein Kampf ("La mia battaglia"),  in Germania  nel 2016 è risultato essere uno dei testi più venduti. Un testo che ancora reca timore, un testo che è stato letto da pochissime persone da quando è caduto il nazismo, ma i cui principi, nonostante la caduta del nazismo ed il bando di quel micidiale e malefico libro, scritto tra le altre cose in un modo molto banale, come d'altronde banale è il male più assoluto, sono ancora oggi presenti e dilagano sempre di più, senza esserne pienamente consapevoli. In quel testo si affermava che "ogni volta che del sangue straniero è stato introdotto nel corpo della nostra nazione, il suo infelice effetto è stato quello di rompere il nostro carattere nazionale". Od ancora che "le frontiere aperte della Madrepatria, la vicinanza di corpi stranieri non tedeschi in prossimità delle nostre terre di confine, e soprattutto il costante afflusso di sangue straniero all'interno del Reich, non lasciano il tempo per una fusione totale, perché l'invasione continua senza sosta".

E tale contaminazione porterebbe, in base alle teorie naziste, come poi rigorosamente applicate, ad una sorta di "imbastardimento della nostra razza" e dunque poiché "la nazionalità, o piuttosto la razza, non è una questione di lingua ma di sangue, sarebbe possibile parlare di Germanizzazione soltanto se il processo potesse alterare la natura del sangue della persona sottoposta ad esso. Questo è tuttavia impossibile. Dovrebbe avere luogo, quindi, mescolando il sangue, ma questo significherebbe abbassare il livello della razza superiore."
Ecco, tutti questi principi, pur non sapendolo, od ignorandolo, sono quelli che governano quelle politiche razziste, xenofobe che oggi trovano sempre più consenso, e  spesso accompagnate dalla tipica premessa non sono razzista ma. Perchè si nascondono, si intrufolano, utilizzano gli strumenti che la democrazia offre anche a queste diaboliche soggettività.
Politiche ed idee che andrebbero chiamate con il loro nome, politiche  ed idee di matrice nazista. Politiche che parlano di invasione di stranieri, di contaminazione della nostra cultura, che vogliono difendere le "nostre donne", che vogliono difendere la razza occidentale con  la maschera delle tradizioni occidentali. Chiusura dei confini, ritorno delle frontiere, voler muri, reticolati, nazionalismi, sfogare la propria frustrazione esistenziale nei confronti del più debole socialmente, lo straniero, sono tutti concetti che hanno animato il nazismo. Vi è poco da fare. Questa è la situazione odierna. I principi del nazismo sono nuovamente tra di noi e dilagano sempre di più. Ogni volta che nella storia si sono registrate crisi sociali ed economiche profonde, le soluzioni proposte dalle destre sono state sempre le stesse, quelle soluzioni che poi hanno condotto il mondo alla catastrofe totale che ha caratterizzato buona parte del '900. Quelle soluzioni, che oggi ritornano, sono non un problema, ma il problema, ed è dovere storico della sinistra creare delle dighe culturali profonde, far comprendere che il problema non è lo straniero, e la soluzione il prima l'italiano, o l'americano o chiunque esso sia, che il problema non è il confine e l'Europa senza barriere, e la soluzione i muri e le frontiere, che il problema non è la mancanza di sovranità nazionale, e la soluzione il ritorno al nazionalismo. Se questa diga non verrà edificata in fretta, poichè oramai il marciume nazista o pseudonazista esiste ovunque, il fiume violento nero che conquista l'Occidente non verrà più fermato. Il Mein Kampf è tra di noi, non lo sappiamo, ma gran parte del mondo lo sta accettando perchè la pancia è più facile da usare rispetto alla testa, alla ragione, ai sentimenti. Perchè questo è il tempo dell'odio che mina i concetti meravigliosi, quanto oggi a rischio di astrazione, di libertà, uguaglianza, fratellanza conquistati con estrema fatica ed immenso dolore e con diverse tragedie ed infiniti drammi.

Marco Barone

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