Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Dopo il blocco americano, ora anche il Kuwait blocca i visti a cinque paesi a maggioranza mussulmana. Se i nemici degli Usa sono gli stessi di Israele


E' vero che nel 2011 per motivi di "sicurezza" il dipartimento di Stato americano aveva smesso di analizzare le richieste dei richiedenti asilo iracheni per sei mesi, ma quando comunicato da Trump è un qualcosa di ovviamente più profondo ed enorme. Un provvedimento che comunque ha visto il consenso da parte dell'elettorato americano che lo ha votato, anche per questo. E non è vero, dunque che tutta l'America è contro di lui.  I Paesi nella lista nera sono sette, che potremmo definire come le sette sorelle indesiderate, Iraq, Iran, Yemen, Libia, Siria, Somalia e Siria , provvedimento che è una chiara dichiarazione di guerra preventiva generalizzata nei confronti di chi è di religione mussulmana e proveniente da queste importanti località. E pochi giorni dopo questo annuncio, ecco il primo effetto domino. Siriani, iracheni, iraniani, pakistani e afghani non saranno in grado di ottenere il visto in Kuwait per le medesime ragioni, se ragioni possiamo definirle. Provvedimento di chiusura fortemente simbolico più che sostanziale, perchè la percentuale delle persone coinvolte è minima, ma in ogni caso anche se fosse solo una persona esclusa, tale chiusura preventiva e generalizzata e profondamente razzista, non potrebbe trovar alcun tipo di giustificazione. Così come interessante è notare che la lista delle sette sorelle indesiderate, coincide con la nota lista che vede Israele in rapporti di non amicizia con alcuni Paesi. Ad oggi  sono cinque i Paesi identificati come “Stati nemici”: Iran, Iraq, Siria, Afghanistan e Corea del Nord.  Yemen, Arabia Saudita (i cui cittadini per legge non possono entrare in territorio israeliano), Qatar, Bahrain, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Oman, Sudan, Pakistan, Libia, Algeria, Tunisia, Indonesia, Cuba, Venezuela sono Paesi i cui rapporti non sono dal punto di vista diplomatico certamente buoni. E probabilmente la lista iniziale di Trump verrà estesa. Dunque, dire che il motivo che questa lista non è stata estesa in alcune aree dove la sua famiglia avrebbe interessi economici particolari, rischia di essere riduttivo, qui vi è qualcosa di più profondo che andrebbe compreso ed analizzato a dovere.  Una lista di proscrizione simbolica, significativa, che avrà effetto domino, come effetto domino ha avuto il muro della vergogna realizzato in Israele, a cui Trump sicuramente si ispira per completare quello della vergogna che confina con il Messico, già avviato dal duo Cinton e Bush.

E' altrettanto vero che l'Europa è l'ultima a poter esercitare moralismi nei confronti dell'America, visto come si è comportata e continua a comportarsi nei confronti dei migranti, Europa dove i muri continuano ad esistere, nonostante in modo totalmente errato si continua a pensare che caduto quello di Berlino siano caduti tutti i muri, quando in realtà proprio dalla caduta del muro di Berlino in tutto il mondo vi è stato un mero incremento assurdo di muri, Europa che paga la Turchia per trattenere i migranti, Europa che si recinta per non essere contaminata dal mondo povero che l'Occidente ha depredato sistematicamente fin dai tempi di quel malefico colonialismo che non è mai cessato ma si è solo adattato ai nuovi tempi.
Marco Barone

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