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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

In FVG si depositerà al Consiglio regionale petizione contro il rigassificatore di Monfalcone

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Di cosa deve morire Monfalcone non è dato sapere. Ma di indizi ve ne sono tanti. Città che è nota in Italia soprattutto per la tremenda vicenda dell'Amianto. E che ha visto il Comune ritirare la propria costituzione di parte civile in cambio di soldi, di una soluzione stragiudiziale. Questione etica,  e di morale e di principio, semplicemente tradita. Dunque ora non verrà ricordata solo per essere la città dove si muore di Amianto ma anche come la città dove il Comune ha deciso di cedere alla proposta di Fincantieri, rinunciando all'etica, ai principi, alla lotta fino in fondo, per i soliti denari. Peccato, perché si era pur partiti con il piede giusto, pur nel dramma di tale vicenda che ancora continua e continuerà. Ma la memoria dei monfalconesi non è corta, non perdonano e non potranno perdonare. Monfalcone non può aver rimosso la propria storia di città operaia, di città dove si lotta per i diritti, non può aver ripudiato la sua essenza. Certo, oggi la situazione è di

Ricordare per essere liberi applicando la memoria

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L'ultima frase di Ondina Peteani prima di morire è stata "E' bello vivere liberi". Ed aveva ragione. Ma per essere liberi e vivere la bellezza nella libertà e della libertà si deve avere memoria, si deve ricordare per essere liberi. Mai come in questo 2016 il giorno della memoria è stato effettivamente sotto tono. Non è passato neanche un secolo da quella tremenda carneficina, violenza disumana, propria del fascismo e del nazismo. Eppure il giorno della memoria esiste da pochi, pochissimi anni. Sarà solo del 2005 la risoluzione ONU che istituisce ufficialmente il giorno della Memoria individuandolo nel 27 gennaio, perché in quel giorno le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. In Italia, tale ricorrenza, la si aveva solo da qualche anno prima. Ci sono voluti diversi decenni per arrivare a riconoscere l'ufficialità del Giorno del Memoria. Eppure sembra che questo giorno ci sia da sempre. Ma non è così. La memoria, la

Dall'uccisione del partigiano Andrijic al rastrellamento di Soleschiano di Ronchi

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Dopo anni ed ancora anni di brutalità, repressioni, barbarie, violenze, tentativi, forse in parte riusciti, di pulizia o bonifica etnica contro la comunità slovena ed anche croata, ebbene, sarà proprio con la resistenza, con la lotta di liberazione contro il nazifascismo, che avrà origine sul nostro territorio a Selz di Ronchi, a partire dalla nascita della brigata proletaria, che si salderà l'inizio di un nuovo processo, per nulla scontato, visti i tempi nefasti pregressi, un processo di solidarietà, di fratellanza, sorellanza,  amicizia  tra i popoli, che condurrà alla nostra liberazione. All'interno di ciò vi sono tante storie, tanti dettagli, tante vicende umane incredibili. Ma anche tante pagine buie, a volte grigie, che necessitano di un chiarimento. A volte, nel mentre si approfondiscono determinati eventi e fatti storici più che ad arrivare a conclusioni definitive, saranno gli interrogativi a svolgere un ruolo dominante. Una di queste vicende, caratterizzata sia da

I supereroi fasciofancazzisti da tastiera

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Esiste una categoria di super mega ultra italianissimi, ma che non riescono a mettere insieme neanche una frase grammaticalmente corretta in italiano. Una categoria che attraverso la tastiera manifesta tutta la propria frustrazione esistenziale. Difficile dire se sia dovuta a qualche problema adolescenziale. I turbamenti psicologici che poi innescano disturbi che possono essere curati tramite qualche buon psichiatria possono avere diverse cause.  E cosa scrivono i fasciofancazzisti da tastiera? Inneggiano alla violenza, all'odio razziale, alla xenofobia, all'omotransfobia. Sollecitano l'attivazione di ronde, a volte passano il loro tempo non avendo nulla di meglio da fare nella loro vita proprio a “rondare” per le città. Armati di giubbotto rifrangente, torcia e cellulare, e forse qualche arma segreta. Supereroi metropolitani. A volte si inventano aggressioni per legittimare la loro esistenza, che nella maggior parte dei casi passa inosservata.  I supereroi metropoli

I vestiti dei migranti sul Carso triestino e la visita di Salvini: una scenografia ad hoc

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Questo il breve messaggio di Salvini, dopo aver visitato il Carso Triestino, confinante con la Slovenia:  "Un saluto dal confine con la SLOVENIA: chilometri e chilometri SGUARNITI, indumenti, coperte, scarpe sparsi ovunque... Grazie al governo Renzalfano, qui ENTRA ed ESCE chi vuole... altro che controlli alle frontiere!!! Fai girare!" Un video che ha avuto oltre cento mila visualizzazioni. Dunque effetto mediatico riuscito. Si vede Salvini, seguito da alcune telecamere e giornalisti addentrarsi in luogo specifico. Poi un paio di Jeans in bella vista su quello che rimane di un povero albero, scarpe, una bottiglia di plastica, uno zainetto color nero ecc. Immagini che ricordano quelle pubblicate in estate 2015 dalle ronde triestine( che sono quelle che ora seguono). Già, perché a Trieste, città tipica per il no se pol, ma in questo caso stranamente se pol, da diverso tempo esistono delle ronde, che pattugliano la città, ed anche il Carso. Come si può vedere

Mafie in FVG: la relazione della DIA del primo semestre 2015 , attenzione a Monfalcone e Trieste

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Il Friuli Venezia Giulia non è più terra immune dal fenomeno mafioso. Questo è un dato di fatto oramai noto, anche se a dirla tutta si continua a far finta di nulla, salvo ovviamente le attenzioni come poste in essere da parte della Magistratura, dalla forze dell'ordine ed ogni tanto dalla stampa e qualche libro. Legare le mafie al FVG d'altronde può essere una lesione all'immagine per la nostra regione, può essere un fattore che allontana gli investitori. Può essere un fattore che mina l'impero della legalità, della cultura alla legalità. Ma l'impero è caduto da un pezzo, e la crisi ha certamente aiutato il sistema mafioso, tutto, ad inserirsi anche nel nostro tessuto economico e sociale se non pure politico. Ma negare l'evidenza significa essere omertosi ed essere omertosi significa fare il gioco diabolico delle mafie, tutte. Fondamentale è il ruolo della società civile ma anche dei Comuni. Insisto sul fatto che, a parer mio, è di vitale importanza apr

Al Family Day non potranno essere più di 300 mila persone ma scommetto che ne annunceranno 2 milioni

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Quando si mobilitano le piazze si danno sempre i numeri. La manifestazione del 23 gennaio è stata positiva, e soprattutto sostenuta dai media. Ciò a lasciar intendere che il ddl noto come Cirinnà, proprio perché non piace a nessuno, proprio perché scontenta tutti, probabilmente diventerà Legge. Un piccolo passettino verso quella conquista dei diritti civili da cui siamo ancora lontani e che il ddl Cirinnà certamente non avvicina, ma sfiora. Non si era in piazza certamente un milione il 23 gennaio, si era certamente in molti per essere in un Paese dove l'omofobia è ancora la normalità, ma questo il numero ad effetto mediatico comunicato. A Roma al Family Day si è spostato l'evento da Piazza San Giovanni che realisticamente non può contenere più di 150 mila persone al Circo Massimo che non ne può contenere più di 300 mila circa. Non mi è mai piaciuta la logica di gonfiare i numeri, perché prima o poi ti ritorna contro. Ed a Roma, pur non essendo più di 300 mila, se mai arri

Se la città metropolitana di Trieste ingloberà anche Gorizia e la Bisiacaria

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Era la primavera del 2015 e scrivevo che la " Bisiacaria, o Territorio, o sinistra Isonzo , mira, con naturalezza, al golfo di Trieste. Territorio, definito in passato come “ l'ultimo grande lembo della pianura padana”, che dai castellieri al "ponte" romano di Ronchi, dalle invasioni dei Turchi, alle guerre austro venete, all'Impero Austro Ungarico, al Regno d'Italia, è stata frontiera e fronte. Fino al 1947 circa gran parte della Bisiacaria ha fatto parte del territorio di Trieste, se dovesse ritornare sotto Trieste non sarebbe un dramma, né una forzatura, certamente sarebbe la fine della provincia di Gorizia, che continua ad essere tirata, come una fune, tra Trieste ed Udine". A livello di Unione Europea è in corso un ridisegno dei "confini" e della geografia della UE. Il FVG rientra in due progetti, nella macroregione Alpina, che riguarda l'Italia e altri quattro Stati membri dell'Ue (Austria, Francia, Germania, Italia e Sloven

SvegliatiItalia: e l'Italia si è svegliata sotto il segno dell'arcobaleno, anche a Gorizia e Trieste

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La bandiera simbolo dei diritti LGBT è quella arcobaleno. E questa bandiera ed immensa è stata esposta a Gorizia dal Palazzo della Provincia di Corso Italia. Questa è stata la prima tappa della manifestazione #svegliatiItalia a sostegno dei diritti civili, contro ogni discriminazione ed omotransfobia che si è svolta in FVG. Manifestazione che nasce anche a sostegno del ddl #Cirinnà, sulle cui critiche siamo tutti concordi, ove addirittura si vuole eliminare la qualificazione del riconoscimento del legame affettivo tra le persone dello stesso sesso per ricondurla in una concezione astratta di comunione spirituale e materiale. Come a dire le coppie dello stesso sesso non hanno diritto a vedersi tutelato il loro amore, la loro unione e la legge italiana questa unione non la deve riconoscere come tale, non deve riconoscere il diritto all'amore per queste persone, ma solo una sorta di astrazione spirituale e materiale. Siamo alla follia pura. Arcobaleno e sorrisi. Tanti sorrisi. La

SvegliatiItalia: si deve avere il coraggio di osare, i diritti LGBT vanno imposti

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Su circa 200 Stati, sono poco più di una ventina quelli che riconoscono il diritto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso nel mondo. In Europa, nella cartina riportata , si può ben vedere la situazione attuale in materia di diritti LGBT. L'Italia ha il colore grigio. Nessun riconoscimento di diritti. Niente. Il Nulla. Grigia e cupa Italia. Si deve avere il coraggio e la forza di osare. Non si può continuare a rimanere ostaggi di sondaggi pilotati che non rappresentano i diritti, o di lobby religiose che vorrebbero il nostro Paese fermo al giorno della nascita di Cristo. Perché se questo deve essere il modo di governare, in Italia ci sarebbe ancora il fascismo. D'altronde non si può dimenticare che il simbolo della conciliazione tra Chiesa, Vaticano e Fascismo è stato l'aver ricollocato il crocifisso nelle scuole pubbliche, o meglio in alcune scuole, quello di ordine e grado inferiori. Atti amministrativi del ventennio che sono stati estesi, in modo illegittimo

La città transfrontaliera di Gorizia e Nova Gorica attraversando le vie della cultura

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Nova Gorica e Gorizia. Un piede in Italia uno in Slovenia, uno a Gorizia, uno a Nova Gorica. Due Stati, due Comuni diversi, separati da un vaso di fiori, lì ove un tempo vi era il "muro" di Gorizia. La collaborazione tra queste due città, però stenta a decollare. Esiste il GECT, che ha come base giuridica per la sua costituzione il Regolamento (CE) n. 1082/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale, e dal Regolamento della Repubblica di Slovenia relativo all’istituzione di un gruppo europeo di cooperazione territoriale (G.U. n. 31/08 e 9/11) nonché dalla Legge della Repubblica Italia n. 88/2009 del 7 luglio 2009 recante approvazione del Regolamento (CE) n. 1082/06 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale. Nacque intorno alla fine del 2009, il 19 febbraio 2010 i Sindaci dei tre comuni fondatori firmarono a Gorizia la Convenzione sulla costituzione del GECT. Il governo sloveno approvò

Statistiche aggiornate: continua il calo demografico in FVG

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Dati dell'Istat alla mano. Ultimo aggiornamento del 18 gennaio 2016, fotografano la situazione nella nostra regione sino al mese di settembre 2015. In FVG si passa da 1.226.354 abitanti del mese di gennaio 2015 a 1.222.438 di settembre 2015. Calo sistematico avvenuto in tutte le nostre principali città. Nella provincia di Gorizia si passa da 140.876 abitanti come risultanti a gennaio 2015 a 140.365 di settembre 2015. Gorizia è attualmente con 34.941 abitanti rispetto a 35.099 di gennaio 2015. Un calo continuo e sistematico che avviene anche in altre città come a Trieste. Trieste scende sotto la soglia dei 205 mila abitanti per arrivare a 204.529 mentre in provincia risultavano a gennaio 2015 235.955 per arrivare a 235.008 di settembre. In Provincia di Udine si passa da 535.766 a 534.041 con Udine da 99.505 a 99.292. In Provincia di Pordenone da 313.757 a 313.024 con Pordenone da 51.582 a 51.268. Insomma un calo continuo e sistematico. D'altronde se non vi è lavoro non

#sarrimancini : L'omofobia non è una cosa da campo

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Ieri, 19 gennaio, l'Inter ha vinto due sfide. La prima calcistica contro il Napoli, la seconda, per il tramite del suo allenatore, Roberto Mancini, etica e morale e di civiltà. Mancini ha denunciato quanto accaduto nel finale della partita, dopo il secondo goal dell'Inter. Ha denunciato l'aver subito l'insulto da Sarri, come " frocio e finocchio", ha denunciato che il quarto uomo, aiutante dell'arbitro, "ha fatto finta di niente". Ha rotto il muro dell'omertà contro un sistema che banalizza il tutto o vuole minimizzare il tutto. Se fino a qualche anno addietro dare del frocio e del finocchio non faceva scalpore, oggi si è presa la consapevolezza, soprattutto nel mondo del calcio, bombardato da slogan sul rispetto, che frocio e finocchio significa offendere l'omosessualità, ovvero trasformare l'omosessualità in insulto. Sarri, presentato come l'uomo decisionista, intellettuale, perché leggi libri, con la tuta, anticonformis

Le Macroregioni decise dalle UE,ritorna una sorta di litorale austriaco se l'Europa guarda all'Impero caduto

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L'attuale Unione Europea, nasce, casualmente, nel momento in cui si smembra con una tremenda guerra quella che oggi tutti chiamiamo semplicemente ex Jugoslavia. Non poteva esistere la Jugoslavia con l'Unione Europea che segue la dichiarazione di Stoccarda. Unione Europea che mina, come è ovvio che sia la sovranità dei vari Stati, sempre più centralista e decisionista. Tanta distanza dai cittadini, poca democrazia reale e partecipata. L'Europa per essere realmente democratica deve essere vicina alle comunità, coinvolgere le comunità, e per essere vicina alle comunità è necessario superare il vecchio modello degli Stati nazionali.   L'Europa è oggi un mostro che rischia di implodere perché nato male e funziona male. E' nato sulla base dello scambio delle merci prima, dell'economia, e solo secondariamente ha esteso il suo raggio di azione ed inclusione ai diritti civili e delle persone. Insomma quello che rischia di accadere è che si riproponga una sorta di I

Il sito delle iscrizioni del MIUR se Gorizia si ritrova con 108 Comuni e Trieste 27 e tutti italianizzati

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In  Slovenia  sta facendo discutere quanto emerge sul sito iscrizioni on line del MIUR. Se da un lato vi è anche la traduzione in sloveno, non sempre corretta, dall'altro emerge una questione che qui nel Confine Orientale fa sempre e giustamente discutere. Il PrimorskiD principale quotidiano sloveno denuncia che alla voce Provincia di Gorizia e Trieste risultano i nomi italianizzati delle località in Slovenia, ma che la "colpa" sarebbe del codice fiscale. Questo  perché , la storia è complessa. La provincia di Gorizia, alla voce luogo di  nascita  risulta con ben 108 Comuni, quella di Trieste con ben 27 Comuni, mentre a quella di residenza, risulta la reale portata dei Comuni della provincia attuale di Gorizia e di Trieste, di gran lunga inferiore rispetto a quella prima del 1947, quando venne stipulato il Trattato di Pace e come poi definita, per alcuni aspetti, dal Memorandum di Londra del 1954.  Si tratta di località che dopo la conquista da parte dell'Italia

Le conclusioni di coloro che vogliono il TLT sul documento ONU del 2015

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Il noto, o meglio il quasi noto visto che non ha avuto molta diffusione, documento del Consiglio di Sicurezza dell'ONU del 23 ottobre 2015, che sfiora anche la questione storica di Trieste, ha comportato delle conclusioni da parte di alcune realtà che lottano per il TLT che riporto a breve. Premetto che non sono né massone, che non lavoro per i servizi segreti, neanche per il PD, e che non sono nazionalista. Questa succinta premessa perché ogni volta che si osa criticare la superata questione del TLT, vieni spesso accusato di appartenere ad una delle categorie ora elencate. Sul quel documento ho già effettuato una beve analisi qui . Seguire la questione del TLT è interessante. Interessante perché Trieste, per la sua storica posizione, è sempre stata una città che ha anticipato determinate dinamiche.  A Trieste sono nati i germi di Gladio, a Trieste è nata la strategia della tensione, Trieste ha avuto la sua guerra fredda, Trieste ha anticipato il fascismo, con l'e

E' ora di essere civili svegliati Italia anche in FVG, ma ci si deve accontentare sempre del meglio che niente

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Basterebbe semplicemente adattare il nostro Codice Civile alla reale portata della nostra Costituzione per sanare quella storica discriminazione che vivono milioni di persone nel nostro Paese. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare. L'aggettivo naturale non è certamente sinonimo di tradizionale, di conservatore, di eterosessualità. L'aggettivo naturale è collegato al principio che vuole la famiglia come soggetto autonomo rispetto alla figura dello Stato. La famiglia è una formazione sociale alla quale la Repubblica dovrebbe riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell'uomo, poiché è lì che spesso si svolge la personalità, dell'individuo. Nulla di più nulla di meno. Invece, il noto ddl Cirinnà, Atto Senato N. 2081 , va contro tale principio, allontanando s

Passeggiando in inverno a Marina Julia

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Marina Julia è diventata nota, la scorsa estate, per essere stata citata tra le spiagge più brutte d'Italia. Certamente non è tra le spiagge più belle del nostro Paese, ma non è neanche la più brutta o tra le più brutte. Vi è di peggio. Sicuramente. Passeggiando a Marina Julia di Monfalcone in inverno, puoi vivere dei momenti da cartolina vivente. Montagne innevate, Trieste in lontananza, ove ogni tanto sorge la maledetta nube della Ferriera, vedi i colori dell'alto Adriatico, vedi l'Istria, respiri, a volte, il profumo dell'Isonzo, e ti perdi nel rude Carso.  Poi,sorge il progresso regresso dell'uomo, ma vedi anche l'imponenza delle navi, partorite nel Cantiere che regna, in tutti i sensi, su Monfalcone.  Navi che, giorno dopo giorno, prendono forma, per governare Oceani ed onde nostrane. A volte può sembrare di essere nel Mediterraneo del Sud, a volte può sembrare di essere nel luogo più abbandonato del mondo.  Una miscela di situaz