Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Per essere un Paese migliore si deve chiedere scusa,ed alcune date di Gorizia da non dimenticare


Quanto è difficile chiedere scusa, eppure chiedere scusa è il primo passo necessario non tanto per ricominciare, ma per avviare un percorso diverso, più onesto, più eticamente e moralmente corretto. Il Papa, ad esempio, qualche passo tenue nei confronti degli omosessuali lo sta facendo, Obama si è recato ad Hiroshima, gesto importante, ma non ha osato chiedere scusa per quel crimine immenso compiuto contro inermi civili. Tante barbarie nel corso della storia sono state compiute in nome e per conto dell'Italia. Dalla “piemontesizzazione del Sud”, ai massacri della prima guerra mondiale, al regime fascista, alle violenze e crimini compiuti nelle terre occupate, in Africa, Albania, Grecia, in Jugoslavia. Mai scusa si è chiesto per ciò. Eppure basterebbe poco, chiedere scusa per restituire dignità all'Italia, il cui nome è stato usurpato dalle peggiori nefandezze. Il problema è che quando pretendi ciò ti etichettano spesso come anti-italiano. A parer mio il peggior modo di essere "italiani" è negare, o celare o giustificare od ignorare le responsabilità storiche e politiche di questo Paese. Il miglior modo di essere "italiani" è battersi perché l'Italia chieda umilmente scusa per tutto quello che è stato fatto in suo nome e suo conto. E penso che il caso di Gorizia sia emblematico su diversi fronti. Tante sono le date di Gorizia che dovrebbero essere ricordate, almeno fino al '47 e che spesso si perdono nel dimenticatoio o nei migliori dei casi si dicono le cose a metà. Riporterò ora alcuni esempi e sia ben chiaro non ho la presunzione o l'arroganza di voler parlare i nome e per conto di tutti i goriziani. La prima presa di Gorizia iniziata il giorno 8 agosto ed ultimata il 9 agosto del 1916. Si dovrebbe ricordare che nella nella battaglia di Gorizia dal 6 al 17 agosto le vittime furono di 51.232 uomini, di cui 1.759 ufficiali; gli austriaci ebbero fuori combattimento 41.835 uomini, di cui 807 ufficiali. E nel complesso vi è stata una vera e propria ecatombe con la distruzione della città. In via approssimativa furono 86 mila gli abitanti costretti ad evacuare la contea di Gorizia a causa della prima guerra mondiale, e 14 mila furono solo gli sloveni della città di Gorizia a lasciare la città, una città che aveva un totale di circa 25 mila abitanti in quel periodo. Il cui ritorno, poi, venne ostacolato in tutti i modi possibili.  Maggio 1924: in tutta Italia venivano diffuse circolari sia prefettizie che di funzionari fascisti, che invitavano i Comuni a convocare d'urgenza il consiglio comunale, per riconoscere la cittadinanza onoraria a Mussolini per blindare l'inizio della nuova legislatura. I Prefetti, nel loro atto "riservato" invitavano i consigli comunali interessati a non fare alcun riferimento alla circolare ivi citata, questo perché doveva apparire tutto come atto spontaneo e naturale. Ed anche a Gorizia venne conferita tale indecenza ancora oggi non revocata. 4 novembre del 1926:  Sei anni dopo l'incendio del Narodni dom,un manipolo di fascisti, festeggiando la celebrazione della vittoria, accompagnati dal manganello, dal motto me ne frego ed al grido Viva l'Italia, assaliranno il Trgovksi dom, dopo l'assalto e dopo un decreto prefettizio di requisizione del 1927, diventerà la casa del Fascio. Settembre 1943:  Occupazione nazista e la battaglia di Gorizia, la nascita e l'affermazione della resistenza, che darà luogo al vitale sodalizio tra italiani e sloveni e croati, i quali proprio grazie alla resistenza ritroveranno quell'unità minata e compromessa da becere politiche fasciste. Agosto 1944: attentato al “tempietto” di Gorizia I domobranci collaborazionisti dei nazisti in risposta all'attentato avvenuto al teatro Verdi del 5 agosto, si dice provocato da fascisti, il 12 agosto del '44, intorno alle 3 e 20 colpiranno un simbolo importante per l'italianità di Gorizia. Le stragi naziste di Gorizia hanno queste date: 30 marzo del 1944 , 5 aprile, 13 aprile, 29 aprile, 31 luglio, 17 agosto, 2 gennaio 1945 e 8 aprile 1945, tutte avvenute al castello, luogo simbolo di Gorizia, ma eventi sconosciuti ai più, e nel 2015 a spese di ANPI e AVL è stata collocata una nuova targa a ricordo dei massacri nazisti.  1 maggio 45: A Gorizia Prešernova Brigada si scontrò duramente con i cetnici ed i domobranci. A Gorizia si trovava anche, il primo maggio, lo Skofjeloski odrerd, la compagnia d'assalto della 31 divisione ed il comando della zona militare della Gorenjska. Le unità chiamate genericamente angloamericane entreranno in città solo il 2 maggio alle ore 11 quando la città venne di fatto già liberata e si aprirà dal primo maggio, dopo la liberazione della città dall'occupante nazifascista, la questione difficile e dolorosa di Gorizia. Maggio 1946:  Vanto d'orgoglio dovrebbe essere per tutte le città, il 14 maggio 1946, la Città di Gorizia è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività partigiana . Il settembre nero di Gorizia 1947: Il 13, 14 e 15 settembre 1947, si segnalerà la devastazione della tipografia del giornale democratico sloveno Primorski, l'assalto alle cooperative, negozi di proprietà di sloveni, assalti a case private di sloveni e comunisti italiani e sloveni, liste di “proscrizione” sui muri ecc. Il tutto accadde anche quando in città giunse la divisione Mantova e le autorità italiane, presenti nella zona di Gorizia tra la notte della domenica 14 settembre e le prime ore del 15 settembre non presero ufficialmente possesso del territorio sgombrato dagli alleati ed il passaggio effettivo di poteri veniva ritardato.
Ultima annotazione sulla questione azzurri. 
Mi è stato "rimproverato" sempre dal solito, di provare odio nei confronti della maglia della nazionale di calcio.  Il colore azzurro, come è noto, è quello che rappresenta ancora oggi l'Italia in tutte le discipline sportive. La prima adozione avvenne nel calcio ed in onore di Casa Savoia, durante il fascismo venne usato anche il colore nero, e stranamente con l'Italia Repubblicana venne ripristinato il colore dei Savoia. Ricordare l'origine del colore della maglia della nostra nazionale è una bestemmia? Una eresia? Vien da pensare che per fortuna il medioevo è superato da un pezzo. Ed a costui, che ha sollevato queste critiche nei miei confronti sul Piccolo di Gorizia, lo invito a stare sereno e di agitarsi di meno, vi sono cose più serie a cui pensare. 

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