I dati dell'ISTAT confermano quello che già si era percepito da diverso tempo. Al 31 dicembre 2015 risiedono in Italia 60.665.551 persone, di cui più di 5 milioni di cittadinanza straniera (8,3% dei residenti a livello nazionale, 10,6% al Centro-nord). Nel corso del 2015 il numero dei residenti ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi novanta anni: il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità. Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana – 141.777 residenti in meno. L'ITAT rileva che nel corso del 2015 sono state registrate 485.780 nascite e 647.571 decessi. Pertanto, il saldo
naturale (differenza tra nati e morti) è negativo per 161.791 unità; bisogna risalire al biennio 1917-
18 per riscontrare valori ancora più elevati.
Il saldo naturale della popolazione complessiva è negativo ovunque, con la sola eccezione della
provincia autonoma di Bolzano.
Guardando ai dati ove è citato anche il Friuli Venezia Giulia.
Tasso di crescita naturale:
Il tasso di crescita naturale si attesta a -2,1 per mille a livello nazionale e varia dal +1,9 per mille di Bolzano al –7,8 per mille della Liguria. Anche Molise (-5,4 per mille), Friuli-Venezia Giulia (-5,1 per mille), Piemonte, Toscana e Umbria presentano decrementi naturali particolarmente accentuati (tutti a -4,8%). popolazione straniera aumenta di 11.716 unità.
Acquisizioni cittadinanza italiana:
A livello territoriale, le acquisizioni di cittadinanza italiana risultano più numerose nelle regioni dove
si concentra una presenza straniera stabile da più tempo: Lombardia (25,8% del totale), Veneto
(14,5%), Emilia Romagna (12,6%). Se si considera il tasso per mille stranieri residenti, le regioni
con i valori più elevati risultano il Trentino-Alto Adige (58,6), le Marche (53,3), il Friuli-Venezia Giulia
(51,4), il Veneto (50,4). Le acquisizioni della cittadinanza italiana comportano, ovviamente, una
diminuzione della popolazione straniera residente .
Età media della popolazione:
Al Centro-Nord l’età media supera i 45 anni,
nelle regioni del Mezzogiorno è di poco superiore ai 43 anni. A livello regionale il valore più elevato
si registra in Liguria (48,5 anni) seguita da Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Piemonte, Umbria e
Molise (valori superiori ai 46 anni). Di contro l’età media è più bassa del valore nazionale in
Lombardia, Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia, Trentino-Alto Adige e Campania, (in quest’ultima è
inferiore a 42 anni).
Guardando alla situazione della popolazione straniera residente in Italia, presenti poco meno di 200 nazionalità:
"Gli stranieri residenti in Italia sono cittadini di un Paese europeo in oltre il 50% dei casi (oltre 2,6
milioni di individui), di cui poco più del 30% (1,5 milioni) di un Paese dell’Unione. La restante parte
proviene dagli Stati dell’Europa centro orientale non appartenenti all’Ue (1,1 milioni). Gli Stati africani
sono rappresentati per un ulteriore 21%, prevalentemente da cittadini di Paesi dell’Africa
settentrionale (13,3%) e occidentale (6,1%); più o meno la stessa quota sul totale (20%) spetta ai
cittadini dei paesi asiatici (circa 1 milione di persone per entrambi i continenti). Il continente
americano conta meno di 400 mila residenti in Italia (7,5%), quasi tutti cittadini di Paesi dell’America
centro meridionale (7,2%). Completano il panorama, con percentuali molto esigue, i cittadini
dell’Oceania e gli apolidi.
Complessivamente, sono presenti nel nostro Paese poco meno di 200 nazionalità. Le prime dieci
cittadinanze in ordine di importanza numerica da sole raggruppano quasi il 65% del totale dei
residenti stranieri (3.245.908 individui), le prime cinque quasi il 51% (2.558.625). La collettività più
numerosa è quella rumena con 1.151.395 residenti, il 22,9% del totale. Seguono i cittadini
dell’Albania (467.687, il 9,3%), del Marocco (437.485, l’8,7%), della Cina (271.330, il 5,4%) e
dell’Ucraina (230.728, il 4,6%).
Con riferimento ai contingenti più rappresentativi, i
cittadini cinesi e ucraini sono cresciuti del 2,1% rispetto al 31 dicembre 2014, i cittadini bengalesi
del 3% (raggiungendo le 118.790 unità), gli egiziani del 5,9% (109.871), i pakistani del 5,8%
(101.784), gli indiani dell’1,8% (150.456), i cingalesi dell’1,7% (102.3016). Aumentano anche i
cittadini di diversi paesi africani, principalmente nigeriani (+8,6%, 77.264) e senegalesi (+4,4%,
98.176); incrementi elevati si registrano anche per nazionalità africane meno rappresentate, quali
quella libica (+7,2%), la somala (+2,3%) ma soprattutto per le collettività provenienti dal Gambia
(poco più di 8 mila persone, più che raddoppiati nel 2015) e dal Mali (circa 10 mila, +70%). Risulta
infine in crescita anche il numero di Afghani (+12%, meno di 9 mila).
Di contro, diminuiscono i residenti albanesi (-4,6%), marocchini
(-2,6%), filippini (-1,4%), moldavi (-3,5%) e polacchi (-0,7%)".
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