Si avvicina il centenario della prima presa di Gorizia, avvenuta nell'agosto del 1916. Nella battaglia di Gorizia dal 6 al 17 agosto le vittime furono di 51.232 uomini, di cui 1.759 ufficiali; gli austriaci ebbero fuori combattimento 41.835 uomini, di cui 807 ufficiali. E nel complesso vi è stata una vera e propria ecatombe. In via approssimativa furono 86 mila gli abitanti costretti ad evacuare la contea di Gorizia a causa della prima guerra mondiale, e 14 mila furono solo gli sloveni della città di Gorizia a lasciare la città, una città che aveva un totale di circa 25 mila abitanti in quel periodo. Il cui ritorno, poi, venne ostacolato in tutti i modi possibili. E venne presa una città distrutta, e semplicemente vuota.
Per questa ricorrenza, che diventerà celebrazione, con gli immancabili connotati di nazionalismo, e militarismo, sono previste diverse iniziative. La più importante è sicuramente quella prevista tra il 17, 18 e 19 giugno del 2016 quando la città ospiterà l'adunata triveneta degli alpini (Triveneto e sezioni estere) e la 9a adunata nazionale della Brigata Julia. Sarà una manifestazione imponente. Le 25 sezioni del Triveneto raccolgono oltre il 40% degli iscritti totali all'Ana. Ed è prevista come da prassi nell'ultimo giorno la sfilata degli alpini nel cuore della città. Pare di capire che due saranno i luoghi simbolo della manifestazione che qualcuno vuole chiamare festa, piazza Vittoria e parte di via Rastello che ospiteranno il Villaggio Alpino. Ai Giardini Pubblici, invece, sarà allestita la Cittadella degli Alpini, dedicata in particolare alla Brigata Julia, con un'esposizione statica di mezzi ecc. Senza dimenticare che sono previsti incontri con le scuole. Se per il centenario dell'entrata in guerra dell'Italia Gorizia ha conosciuto la manifestazione nazionale dei casapoundisti, contrapposta da una grande manifestazione antifascista ed antimilitarista come organizzata dall'Osservatorio Regionale Antifascista del FVG, penso che sia il caso di prendere seriamente in considerazione la necessità di proporre a Gorizia una manifestazione del Triveneto antimilitarista in concomitanza con quella "festa" di giugno.
Visto che Gorizia è diventata, suo malgrado, un triste simbolo in chiave nazionalistica. Una manifestazione antimiltarista, a parer mio, è necessaria perché non vi è nulla da festeggiare sulla grande carneficina che è stata la prima guerra mondiale, non vi è nulla da festeggiare sulla prima presa di Gorizia che ha comportato la distruzione della città, per poi essere persa con la catastrofe di Caporetto, cosa che non si ricorda mai, non vi è nulla da festeggiare nel tempo in cui l'Occidente continua a sostenere guerre e logiche imperialiste e colonialiste fomentando emigrazioni, drammi, distruzioni. Gli eserciti non sono una soluzione ma il problema ed il miglior modo per ricordare la prima presa di Gorizia, cosa è stata la presa di Gorizia, cosa è stata la prima guerra mondiale, è l'antimilitarismo.
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