La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Alcune foto della liberazione di Trieste nel maggio del '45 dall'archivio dell'ANPI di Udine


Decine sono le foto dedicate alla liberazione di Trieste, avvenuta il primo maggio del 1945, contro gli occupanti nazifascisti, pubblicate nell'archivio dell'ANPI di Udine. Molte sono quelle che riguardano 
alcuni momenti della sfilata che celebra la Liberazione della città da parte delle formazioni partigiane, tra cui la Divisione Garibaldi Natisone, che hanno combattuto in Slovenia insieme all'Esercito di liberazione jugoslavo. Foto del 20 maggio 1945













Altre riguardano momenti della sfilata della Brigata Fontanot che ha combattuto in Slovenia insieme all'Esercito di liberazione jugoslavo e l'entrata  in città della seconda compagnia del primo battaglione della Brigata Fontanot .




Nei giorni in cui avveniva la sfilata della liberazione di Trieste Togliatti sull'Unità del 24 maggio 1945 così parlava sulla questione calda di questa importante città: "Noi sappiamo che Trieste è una città prevalentemente italiana e affermiamo questa italianità senza nessuna esitazione in quanto siamo noi stessi italiani e sentiamo il dovere di difesa della italianità ovunque essa debba essere difesa, ma in pari tempo noi prendiamo una posizione nel modo più aperto e vivace contro ogni tentativo di far rinascere sotto il nome dell'italianità un movimento nazionalista di tipo fascista. Noi vogliamo che la difesa della italianità venga affrontata e risolta in collaborazione con la nuova Jugoslavia, nazione libera, nazione nuova che si è rinnovata attraverso la lotta partigiana come si è rinnovata la nostra Italia."

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