Presentata, dall'ex deputata del M5S ora iscritta ad un gruppo misto, Bechis, una proposta di legge interessante, che riguarda il dramma dell'amianto, il cui picco è atteso entro il 2020. Nel testo della proposta, pubblicata sul sito della Camera in questi giorni, si legge che "l’incidenza di questa neoplasia, in merito alla questione esposizione all'amianto, appare in crescita in tutto il mondo con circa 2,2 casi per milione di abitanti essendo la patologia fortemente correlata all’uso industriale dell’amianto, vietato da 20 anni (1992) e in fase di eliminazione in alcuni Paesi, ed essendo ad alta latenza temporale (il periodo di incubazione è di circa trenta anni), si prevede un livello costante di incidentalità in Italia fino al 2020 (cioè circa 30 anni dopo il 1992) e una successiva decrescita. Il mesotelioma è quasi sempre provocato dall’esposizione alla fibra di amianto.
Molte persone vi sono state esposte nella vita militare, altre a causa del loro lavoro, altre ancora, secondariamente, attraverso il contatto con gli operai esposti. A causa della sua latenza, il cancro potrebbe non manifestarsi per 20-50 anni e oltre dopo l’esposizione. Con l’articolo 1 della presente proposta di legge si propone l’estensione dei benefìci previdenziali a tutti i lavoratori esposti all’amianto a qualsiasi titolo.Con l’articolo 2 si modifica l’articolo 13 della legge n. 257 del 1992, il quale dispone le misure per il riconoscimento del carattere usurante dell’esposizione all’amianto, individuando nel moltiplicatore 1,5 (ridotto a 1,25 dall’articolo 47, comma 1, del decreto-legge n. 269 del 2003, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 326 del 2003) la misura di maggiorazione contributiva ai fini del raggiungimento anticipato del pensionamento per i lavoratori esposti. Al comma 8, però, si limita questo riconoscimento ai soli lavoratori che abbiano prestato opera per più di 10 anni in queste attività a rischio. Verificato che il mesotelioma insorge indipendentemente dalla temporalità e dalla tipologia dell’esposizione all’amianto, si propone l’inserimento di moltiplicatori crescenti in base al periodo di esposizione per consentire l’applicazione dei benefìci previdenziali a tutti i lavoratori esposti a questo cancerogeno, indicando nell’articolo 3 che tali benefìci escludono la corresponsione di arretrati".L’onere derivante dall’attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge, è valutato in 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2014.
Questa proposta di Legge cadrà nel vuoto o verrà sostenuta? Il Parlamento rimetterà mano, in modo fermo e decisivo, su tale questione? Visto che il picco deve ancora arrivare? Visto che tanti lavoratori e lavoratrici e non solo, non hanno potuto usufruire di alcun tipo minimo di risarcimento danno? Pur non avendo alcuna colpa e responsabilità? Ed essendo solo vittime di un sistema criminale con il quale non si può e non si deve scendere a patti?
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