C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Il FVG visto dalla Russia


Ad agosto 2015 avevo dedicato uno specifico post su Gorizia e turismo, o meglio come in Russia viene vista Gorizia, attraverso il principale sito di promozione turistica dell'Italia in Russia, curato dell'ambasciata d'Italia a Mosca, che dedica grande spazio al nostro Friuli Venezia Giulia. Il sito si chiama La tua Italia .
La complessità della nostra regione la si percepisce già da quello che dovrebbe essere il primo biglietto da visita, l'aeroporto. Cosa si legge in tal proposito? Che in FVG si può arrivare attraverso uno scalo, ovvero "l' Aeroporto Friuli Venezia Giulia – Ronchi dei Legionari (Go) – Trieste".
Uno si chiede, ma di Ronchi, Gorizia e Trieste? Sono già intervenuto diverse volte su tale questione, sia sulla intitolazione a Brazzà, che a parer mio va rivista, che sul nome dello scalo. Semplificare è necessario, ma garantendo il rispetto della nostra storia. Sul FVG, in quel sito, si può leggere che " La posizione strategica del Friuli Venezia Giulia la rende una “cerniera” degli scambi tra Nord e Sud e tra Est e Ovest e. Qui s’incontrano i tre ceppi culturali che formano l’Europa: il mondo latino, germanico e slavo, infatti, il tedesco e lo sloveno sono parlati nelle zone confinanti. Era una terra di confine anche per il mondo Romano. Qui Giulio Cesare fondò la sua città Forum Iulii da cui il nome Friuli. Uno dei lati più affascinanti della regione è quello culturale, che si rintraccia soprattutto nei paesi al confine con l’Austria e la Slovenia: un mix dal sapore mitteleuropeo che si sente sia nella lingua che nella cucina. La sua ricca e complessa eredità storica, prima romana, poi longobarda, poi veneta si rispecchia in un variegato patrimonio architettonico e artistico: dalle straordinarie testimonianze del mondo romano di Aquileia, Patrimonio mondiale dell’Umanità, ai piccoli borghi e ai castelli medievali del Friuli, fino a Trieste, città di atmosfera mitteleuropea. Il turismo è ben sviluppato, soprattutto nelle località balneari di Lignano Sabbiadoro e Grado, nel centro storico di Udine e con i numerosi agriturismi e vigneti. Nella stagione invernale le località alpine (il Monte Zoncolan, Forni di Sopra, Forni Avoltri, Ravascletto e Sauris in Carnia, Sappada Tarvisio, Sella Nevea, Piancavallo e Claut) sono frequentate per le mete sciistiche. Da non perdere inoltre la longobarda Cividale del Friuli (patrimonio UNESCO), il sito archeologico romano di Aquileia, i centri storici di Gorizia e di Pordenone. Dal punto di vista ambientale e naturalistico assume sempre maggiore importanza tutta la regione alpina della Carnia, il Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane, il Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie e l’oasi faunistica della Laguna di Marano. Stupenda infine la citta’ mitteleuropea di Trieste di cui è famoso il Castello di Miramare".
Si dedica spazio anche alla voce Made in Italy con l'elenco di alcune catene di Outlet e si parla di quella di Palmanova. " La Land of Fashion del Palmanova Outlet Village propone oltre 90 negozi di marca che propongono firme prestigiose italiane ed europee dell’abbigliamento, casalinghi, cosmetici e altro (qui tutte le marche)."
Sicuramente il bacino dell'EST deve essere quello su cui puntare, sia per la storia del FVG, che per la sua cultura. Vi è molto da fare, ci sono una marea di prodotti, specificità, che devono essere conosciute e diffuse. E soprattutto si deve cercare di andare anche oltre i soliti circuiti tradizionali, il FVG è ricco di borghi, alcuni sconosciuti anche nella nostra regione, è ricco di storia, di arte, di bellezze uniche, mare, montagne, laghi, fiumi, città, tradizioni, cultura, cibo che possono dare tanto all'economia di questa regione. Nel FVG vi è tutta la particolarità d'Italia, tutta la complessità d'Italia, tutto il mistero d'Italia, tutto il fascino d'Italia. 
Cerchiamo di fare sistema per il FVG puntando sia sulle nostre risorse, che sui rapporti internazionali ed in particolar modo sull'EST, perché il FVG è il naturale ponte che dall'Occidente conduce verso Oriente. 

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