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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

L'eccidio di Villesse del 1915 e l'omertà del Regno d'Italia

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In questi giorni sul sito della Camera è stata pubblicata una proposta di legge con la quale dopo cent'anni si vogliono restituire gli onori militari, tramite la riabilitazione, ai soldati italiani condannati a morte da parte dell'esercito italiano. Nella proposta di legge emerge che “i soldati processati durante il conflitto furono 262.481, a cui si aggiunsero 61.927 civili e 1.119 prigionieri di guerra. Nell'insieme   furono processate 325.527 persone; la percentuale di condanne si aggira intorno al 60 per cento del numero degli imputati. In questa moltitudine di procedimenti, 4.028 si conclusero con la condanna alla pena capitale, di cui 2.967 con gli imputati contumaci e 1.061 al termine di un contraddittorio. Le sentenze eseguite furono 750, ma il numero dei fucilati non si esaurisce in questa cifra, perché furono circa altri 350 gli uomini giustiziati”.  Una riabilitazione simbolica, la collocazione di una targa, da affiggere in un’ala del Vittoriano in Rom

Trieste: è scontro tra il Piccolo e la Procura un caso che induce alla riflessione sulla libertà di stampa

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Dopo i fatti clamorosi di Parigi, che comunque sembrano essere già stati risucchiati dal vortice mediatico e dunque rimossi, si è realizzata l'immensa ipocrisia del noto Je suis Charlie . A tal proposito ricordavo attraverso alcune pregresse riflessioni, che in tema di libertà di stampa nella classifica mondiale non si trovava, la Francia, al 1° posto ma al 39° posto e l'Italia, al 49°. Ora, le classifiche possono essere interpretate come meglio lo si vuole, rispondono non sempre a criteri oggettivi, dipende da chi sono commissionate, come vengono realizzate, quali i dati e fattori analizzati od omessi, ma, in ogni caso, sono sempre un buon elemento di riflessione da cui partire. Trieste, certamente nel suo torbido passato, con il fascismo in primo luogo, ha conosciuto enormi violenze in tal senso, patite soprattutto dalla comunità slovena che ha visto nel giro di pochi anni azzerare le centinaia di scuole slovene esistenti in Venezia Giulia, annientare la diffusione dei l

Giù le mani dalla biblioteca di Ronchi

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Ogni volta sempre la stessa storia, prima il patto di stabilità ora la legge anti democratica di riforma degli enti locali, poi chissà cosa, ma sulla biblioteca di Ronchi, che è una delle più frequentate della nostra regione, che ha un sito internet con una media di 10 mila visite mensili e più di un milione, ad oggi, di pagine viste, che ha anche una importante e vitale sezione slovena,  che vanta circa 5000 volumi ed è punto di riferimento per gli alunni delle scuole con lingua d’insegnamento slovena,  incombe il rischio della riduzione oraria, ergo rischio elevatissimo della chiusura di due giorni su cinque di operatività. Nel mentre di tutto ciò si viene a conoscenza che si spenderanno un milione di euro per una rotatoria, l'ennesima, e che il Comune di Ronchi ha dato luogo ad una convenzione  attuativa  per lo svolgimento del servizio di polizia locale in forma associata nell'ambito dell''associazione intercomunale ''''Città Mandamento - Mesto

Il razzismo fascista, Trieste il 18 settembre 1938, una preziosa testimonianza storica

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  Claudio Venza, ricollegandosi all'intervento di Camerini, che apre il libro  il razzismo fascista, Trieste il 18 settembre 1938 edizione Storia Kappa VU in collaborazione con i cittadini liberi ed eguali di Trieste , dicembre 2014 , evidenzia che il volume raccoglie i testi presentati al convegno del 19 settembre 2013, presso il circolo della Stampa di Trieste ed ha un chiaro scopo divulgativo per contrastare "l'identificazione acritica delle masse", per " costituire un sincero contributo a tale battaglia di coscienza morale ancor più che storica e politica"  . Vari sono gli interventi, come varie sono le riflessioni che potranno emergere pur  seguendo  un solo filo conduttore, quello che ha portato al 18 settembre del '38 ed ai suoi  perché . Cossu ricorderà che coloro che si resero artefici del manifesto sulla razza, tra paradossi, vizi di forma e volontà innocentiste del sistema, non vennero sostanzialmente puniti. E nel paradosso della re

Ed il giardino di Giarizzole a Trieste divenne il giardino Ondina Peteani

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Che la toponomastica e l'odonomastica siano di fondamentale importanza non è un mistero, dietro ogni via, ogni denominazione, ogni nome che caratterizza un luogo, vi è storia, tanta storia. Nel bene o nel male la toponomastica farà sempre discutere, sarà sempre in movimento, ed è giusto, per alcuni aspetti che sia così, soprattutto quando questo movimento raccoglie la sintesi della resistenza, della libertà, di quei valori ideali fondanti i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale. Ondina Peteani è stata certamente la sintesi ideale di tutto ciò, in giovanissima età ha abbracciato la resistenza, ha conosciuto gli orrori di Auschwitz, il campo di Ravensbrück, la fabbrica bellica di Eberswalde in Berlino. Ma non ha mai smesso di lottare per una società diversamente giusta, libera, per i diritti delle donne e per l'affermazione di quell'antifascismo che mai deve conoscere tramonto. Su Ondina è stato scritto il prezioso libro   E' bello vivere liberi a c

Alla ricerca del Nasco di Aurisina

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In un pomeriggio di fine inverno decido di andare alla ricerca del luogo che avrebbe celato, per diversi anni, l'arsenale noto come NASCO 203 a disposizione di Gladio e di alcune strutture fasciste. L 'Unità già il 25 febbraio del 1972 faceva notare, ciò che poi verrà meglio compreso a distanza di diversi anni, ovvero che: “Sono molti gli abitanti della zona ad aver visto, anche recentemente, gruppi equipaggiati con tute mimetiche battere i paraggi dove le armi sono state rinvenute; c'e anche chi ha individuato, tra questi, alcuni« personaggi» ben noti per la loro appartenenza a organizzazioni dl estrema destra”. Il luogo, in base alle informazioni reperibili in rete dovrebbe trovarsi lì ove sorge la vedetta Weiss a 159 metri sul livello del mare. Decidi di percorrere il sentiero più lungo  perdendoti  nella meraviglia del paesaggio carsico triestino e del piccolo seno di mare dell'alto adriatico. Dopo una lunga camminata giungi sul ciglione carsico, sul

FVG ed enti locali: Tra unione dei Comuni come SPA, guerra dei confini e goodbye democrazia

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Si vocifera, si parla, si dice, ma quanti realmente hanno compreso gli effetti devastanti della nuova Legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26? Per capire meglio la situazione ho deciso di partecipare ad una seduta del consiglio comunale di Ronchi, chiamato a pronunciarsi sulla mozione presentata dal Consigliere di opposizione ( Federazione della Sinistra Rifondazione Comunisti Italiani ), Bon, che chiedeva al Consiglio Comunale di pronunciarsi contro la Legge ora citata eccependo alcune motivazioni che ora sintetizzerò. Come è noto il FVG è attualmente diviso in in 217 comuni e 4 province. Nel 2013 la Regione ha erogato al sistema delle autonomie locali complessivamente 377,4 milioni di euro, con una riduzione del 16,2% rispetto al 2012 e del 19,9% rispetto al 2011. I trasferimenti ordinari ai Comuni nel 2013 ammontavano a 293,2 milioni di euro, il 10,5% in meno rispetto al 2012 e il 18,2% in meno rispetto al 2011 . Un quadro desolante che se abbinato agli effetti della nota leg

Dopo il caso di Trieste ora tocca a Monfalcone, una targa per la falsa liberazione

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Che il 25 aprile sia letteralmente sotto attacco è un dato di fatto ben noto, che vi siano intenti e provocazioni finalizzate a dividere è altrettanto noto, che si voglia strumentalizzare la storia per sostenere operazioni di revisionismo storico è più che evidente, che qualcuno voglia forse la restaurazione, visti i tempi che viviamo, non deve sorprendere, sorprendere deve invece l'indifferenza a tutto ciò. Nel goriziano, ultimamente, si realizza un mero accanimento in tal senso. Penso all'ennesima ricorrenza che ha visto nostalgici della X mas, che hanno combattuto con forze naziste, ricevere tutti gli onori, siano essi civili che non, si celebrano podestà che hanno operato sotto il fascismo, si vogliono dedicare piazze o vie a personaggi che hanno avuto un ruolo di primo piano nelle violenze fasciste. A tutto ciò seguendo il revisionismo storico che alcuni hanno proposto a Trieste e comunque immediatamente rispedito al mittente, a Monfalcone d'incanto e con la tipi

I Docks di Marsiglia ed il Porto Vecchio di Trieste

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La turbolenta Marsiglia di Izzo probabilmente esiste, oggi, solo nei libri, il tempo avanza, mutano le esigenze della società, cambiano le pianificazioni economiche, e ciò che un tempo era destinato ad essere punto di orgoglio della vita portuale di una città, oggi, con macchie di degrado ed invecchiamento dell'inesorabile tempo, ruggine non sempre di saggezza, si giunge ad una riqualificazione che non deve coincidere con, per ovvietà di cose, speculazione e neanche demonizzazione. Riqualificare significa riportare in vita luoghi affascinanti, risvegliare da un lungo processo di ibernazione involontaria luoghi che frantumano la linea della logica continuità tra  città  e mare. Alcuni  di questi siti dormienti e caratteristici di fine Ottocento sono stati certamente i Docks di Marsiglia.  Da magazzini portuali a luoghi di condivisione di arte, cultura ed ovviamente commercio.  Vi è stato un concorso internazionale, vinto da 5+1AAA , noti in Friuli Venezia Giulia per la real

Numero Zero, un piccolo libro che schiaffeggia il giornalismo italiano a partire dal metodo Boffo

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Il 6 giugno del 1992 moriva Martin Goodman editore americano che ha curato una miriade di riviste, libri tascabili,fumetti, e noto al grande pubblico per aver lanciato la madre della Marvel Comics. No, numero zero non è un fumetto, ma neanche il tipico romanzo al quale ci ha abituato nel corso della sua lunga attività  culturale Eco . Breve, semplice, e di facile ed immediata lettura, un romanzo che inizia il 6 giugno del 1992, anno drammatico per la storia d'Italia, che pare aver già rimosso dalla propria memoria, salvo qualche foto e ritualità sussistente. Romanzo che è stato recensito diverse volte, forse senza neanche averlo letto, che prende letteralmente a schiaffi il modo di fare giornalismo in Italia,  giornalismo che non ha reagito ma applaudito questo romanzo, similmente per come accaduto con l'oramai ex Presidente della Repubblica all'atto del suo discorso di insediamento, un discorso con il quale schiaffeggiava i parlamentari e questi reagivano applaudendo.

Continua la ricerca dell'infoibato che non c'è, una proposta di legge che proroga i termini e non solo

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Giorgia Meloni, definita dal circuito mediatico come la Le Pen italiana, ma trattasi di sopravvalutazione, come è noto è alla guida di un partito quale Fratelli d'Italia che alle Europee ha ricevuto circa un milione di voti.  Ciò grazie anche ai media che le hanno dato la possibilità, invitandola continuamente, cosa che sussiste ancora oggi, nei principali programmi televisivi mediatici, di avere enorme visibilità, stesso discorso accade strumentalmente con Salvini e con il suo partito che era sull'orlo dell'estinzione, soggettività che potrebbero essere semplicemente ignorate ma che trovano invece sempre ingiustificato spazio, ebbene, la "Le Pen" italiana ha presentato una proposta di legge che forse farà discutere.   Alla strumentale, per ragioni nazionalistiche, legge sul giorno del ricordo, si vuole aggiungere un comma che così afferma: “ In mancanza di parenti in vita, o in mancanza di esplicito interesse da parte degli stessi, la domanda di cui a

Alcune riflessioni su Eduscopio un portale per la scuola che anticipa l'Invalsi

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Tra i compiti dell'Invalsi, una delle tre I del nuovo Servizio Nazionale di Valutazione, vi è quello di consolidare l'aggancio tra la scuola secondaria di secondo grado e l'Università. Infatti, l’ufficio statistico del MIUR sta iniziando a restituire informazioni sulla eventuale performance universitaria dei loro ex alunni.  Più in generale, l’INVALSI restituirà informazioni atte a comparare gli apprendimenti degli alunni di un dato anno scolastico e quelli, relativi allo stesso grado scolastico, di anni precedenti e si restituiranno informazioni sugli apprendimenti pregressi – sì da poter stimare l’evoluzione nel tempo degli apprendimenti, meglio approssimando il concetto di valore aggiunto – nonché sulla successiva performance, in termini di apprendimenti, dei propri ex alunni”.   Lo scopo di tutto ciò è quello di realizzare una banca di item tra loro confrontabili, a precisare i percorsi parzialmente adattivi della prova stessa e le modalità di restituzione dei ris

Dico no alla giornata della memoria delle donne nella resistenza e sì al solo 25 aprile

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E' stata da poco pubblicata, sul sito della Camera, la proposta di legge presentata a novembre 2014 volta ad istituire la Giornata in memoria delle donne nella Resistenza individuando come data, per tale ricorrenza, il 24 aprile.  Ora, non voglio cadere nella scontata retorica, più di una volta sono intervenuto, nel mio piccolo, a sostegno del contrasto nei confronti di dati effettivi processi deficitari in merito alla mancanza di una giusta riconoscenza storica nei confronti delle donne partigiane nella resistenza. Ho sostenuto diverse battaglie, una su tutte quella finalizzata ad ottenere a Trieste una via per Ondina Peteani ma potrei riportare altri esempi. Condivido quando si scrive nel testo della proposta di legge che “nella guerra di Liberazione, a differenza delle altre guerre, non siamo in  presenza solo di un protagonismo maschile: ci sono gli uomini che combattono e poi, quasi di contorno oppure sullo sfondo, ci sono tutti gli altri. Al contrario, è la Resistenza a

Alcuni interrogativi su "E Johnny prese il fucile"

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La recente  pre -recensione che ho scritto  sull'audio-dramma   E Johnny prese il fucile , dalla grande guerra per denunciare ogni guerra, mi ha spinto ad andare alla ricerca di quel libro di Trumbo, che avevo sfogliato anni ed anni or sono, per  approfondire  alcuni punti che il tempo aveva lasciato in sospeso. Si è scritto tanto sul ruolo,  perché  un ruolo questo libro lo ha avuto, antimilitarista, uno dei primi che ha affrontato la problematica dell'eutanasia, il rapporto complesso tra padre e figlio sono certamente quelli più rilevanti. Dopo averlo riletto, però mi son posto interrogativi ai quali cercherò di dare una risposta e questi sono: Vi sono altri temi affrontati? E  Johnny  avrebbe preso il fucile per lottare nella resistenza? E' realmente a favore dell'eutanasia?   Sì, vi sono altri temi affrontati nel libro, oltre ai canonici.   Penso, per esempio, alla denuncia, forte e considerevole, della condizione di sfruttamento a cui erano sottoposti sopratt