C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Calcio: se lo stadio Friuli esplode per l'inter da scudetto




Metà erano abbonati dell'Udinese, il resto, tutti tifosi dell'Inter. Nei momenti dei diversi, quattro, goal dell'Inter, sembrava di essere più a San Siro che allo stadio Friuli di Udine. Certo, i tifosi dell'udinese hanno continuato a sostenere la loro squadra fino al fischio finale, con qualche immancabile e ben evitabile insulto nei confronti degli interisti, ma l'Inter ha dimostrato il suo essere squadra cinica, squadra che sa cogliere le occasioni, che sa alzare un muro difensivo degno della miglior tradizione calcistica italiana, certo, a volte anche con qualche colpo di fortuna, che non nuoce mai, soprattutto ad una squadra che mira alla conquista dello scudetto.
Sarà da scudetto questa inter? Sinceramente ad inizio anno calcistico ci credevo poco, ma dopo averla vista all'opera al Friuli, è chiaro che sarà lei ad essere padrona del suo destino, salvo accanimenti di sistemi che vanno oltre il calcio e la logica di ogni sano sport, e dunque sì, l'Inter ha tutte le carte per vincere questo scudetto e riprendere quella via del trionfo che è venuta meno dallo storico e rimpianto triplete.
Poche bandiere allo stadio Friuli, nessun fumogeno, tante famiglie, diverse generazioni che si sono ritrovate in questa storica arena calcistica che da lustro a tutto il FVG. Stadio esteticamente bello, che ricorda più gli stadi moderni tedeschi che quelli inglesi, dove il calcio è una bella visione di vita sportiva. Certo, delle pecche vi sono. Seggiolini troppo vicini, tanto che si rischia di essere come sardine, scalini troppi alti per chi ha problemi fisici a causa dell'età avanzata e non solo, costi del biglietto eccessivi per alcune partite, ma quello che tutti si augurano è che l'udinese si possa salvare, perché anche così sarà possibile vedere all'opera le più belle ed importanti squadre di calcio anche nella nostra regione, e perché no, magari dopo la riqualificazione dello stadio Friuli, che rimarrà sempre Friuli per Udine e dintorni, possa avvenire anche una riqualificazione della squadra, perché quello stadio merita una squadra di calcio non solo in seria A ma anche di livelli buoni, e la sola passione non può bastare. Arrivederci alla prossima caro stadio Friuli.


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